Secondo il Vanguard ETF Buyer Survey, un’indagine condotta da Vanguard che ha coinvolto 400 investitori professionali europei, il prezzo è una variabile importante nella scelta degli ETF, ma anche la liquidità e la capacità di replicare gli indici (Tracking Error).
Il Vanguard ETF Buyer Survey indaga su alcuni miti da sfatare relativi ai fattori che guidano le scelte di investimento nell’ambito degli ETF.
Il primo mito da sfatare è che gli investitori evitano i portafogli azionari globali
Non è vero che si utilizzano gli ETF azionari solo per investire su mercati locali o regionali. In realtà, gli investitori professionali europei utilizzano gli ETF globali con l’obiettivo di diversificare il più possibile dal punto di vista geografico i propri portafogli, dando comunque importanza all’utilizzo degli ETF finalizzato ad avere specifiche esposizioni per raggiungere determinati obiettivi.
Secondo lo studio, in Italia, l’80% degli investitori professionali interpellati dichiara di investire su ETF globali. Più bassa la percentuale in Germania (59%), UK (51%) e Svizzera (41%). Resta comunque forte la domanda di ETF per investire su determinate aree di mercato, come Europa, Asia e America Latina. In Italia l’80% degli investitori professionali dichiara di utilizzare gli ETF per investire sui mercati emergenti, mentre il 61% li utilizza per avere esposizioni sul mercato americano.
Al fine di avere un’esposizione puntuale, in Italia e negli UK si utilizzano maggiormente gli ETF settoriali (65%), mentre in Germania e Svizzera gli ETF Single & Multi factor (42% e 47%).
Il secondo mito da sfatare è che gli investori scelgono gi ETF solo per risparmiare
Il costo (Expense Ratio) è una variabile importante nella scelta degli ETF, ma anche la liquidità e la capacità di replicare gli indici (Tracking Error) sono fattori chiave. Secondo lo studio, il Total Expense Ratio è il principale fattore che determina la scelta di un ETF per il 18% degli investitori interpellati. Segue il fattore liquidità (17%) e il Tracking Error (15%).
A livello regionale, tuttavia, esistono diverse priorità. Gli investitori italiani e svizzeri sono più sensibili per esempio al benchmark utilizzato dall’ETF (27% e 21%), nonostante il 61% del campione ritenga che il benchmark non abbia nessun impatto sulla scelta degli ETF. In Germania si fa molta attenzione al costo (38%), mentre negli UK alla media degli spread denaro/lettera (21%) La liquidità è inoltre il fattore più importante in Italia quando gli investitori decidono di cambiare provider (87%).