Economia circolare, Cina e immobiliare con un'attenzione particolare alla diversificazione. Sono alcuni dei settori in cui le società internazionali indirizzano la loro scelta quando si tratta di prodotti passivi.
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Economia circolare, Cina e immobiliare con un'attenzione particolare alla diversificazione. Sono alcuni dei settori in cui le società internazionali indirizzano la loro scelta quando si tratta di prodotti passivi.
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Gli investitori sono sempre più attratti dagli strumenti passivi. In Europa questo mercato è in continua crescita tanto che il 2021 ha fatto segnare numeri importanti. Il patrimonio degli ETF ha superato gli 1,4 mila miliardi di euro, oltre la metà della raccolta è andata negli strumenti ESG secondo quanto riportato dai dati Morningstar alla fine di dicembre scorso.
Visto il successo quindi, è stato chiesto alle società di gestione del risparmio internazionali che fanno parte della community di FundsPeople, di annoverare le strategie su cui puntare nel 2022 quando si tratta di ETF. Per questa asset class, i macro temi su cui i gestori si stanno focalizzando maggiormente e che tornano più volte nelle analisi delle otto società interrogate sono: l'economia circolare e in generale i fattori ESG tanto che molti degli strumenti segnalati vengono annoverati come articolo 8 e 9 della SFDR, il mercato cinese e più nello specifico l'obbligazionario e il settore immobiliare come strumento di diversificazione.
Nel 2021 gli ETF sul clima registrati in Europa hanno raccolto circa 8,2 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, confermandosi come i più richiesti tra tutti questi strumenti settoriali o tematici.
"Siamo convinti che questo trend continuerà nel 2022 per diversi fattori: da una parte i nuovi requisiti normativi. Dall’altra, la crescente consapevolezza degli investitori della propria responsabilità ed una maggiore attenzione ai rischi legati al clima e all’impatto potenzialmente negativo di questi sulla performance del portafoglio. Gli ETF consentono di esporsi a questo tema in modo semplice e a costo contenuto, offrendo un impatto misurabile e un alto livello di trasparenza. Un trend facilitato dalla crescente disponibilità di dati sulla performance climatica delle aziende, che consente agli investitori di integrare i rischi climatici nel loro processo di investimento in modo affidabile" ha spiegato Frédéric Hoogveld.
Amundi ha lanciato il suo primo ETF sul clima nel 2015 e nel 2020 ha progettato uno dei primi ETF sul clima allineato agli standard UE sui benchmark climatici. "La gamma Amundi di ETF sul Clima oggi annovera ben 9 ETF PAB azionari ed obbligazionari e 5 CTB, esposti a diverse zone geografiche e tutti classificati ai sensi dell'articolo 9 del regolamento SFDR. Questo ci rende uno dei principali emittenti di ETF sul clima in Europa" conclude l'esperto.
1/9La transizione verso un’economia Net zero è ormai realtà. Resta da capire in quale maniera avverrà il cambiamento. "Affrontare la transizione in modo efficace non significa semplicemente allocare capitale in investimenti sostenibili, ma capire nel modo più preciso possibile come impatteranno le varie forze del processo di decarbonizzazione sull’intero portafoglio" spiega Luca Giorgi.
L'esperto spiega che la gamma di prodotti indicizzati iShares ESG Enhanced CTB consente agli investitori di massimizzare le considerazioni ESG, ridurre l’impronta di emissioni di gas serra ed essere allineati con il Climate Transition Benchmark dell’Unione Europea, il tutto rimanendo molto vicino al benchmark di riferimento con un Tracking Error limitato. "I prodotti mirano a ridurre le emissioni CO2e del 30% rispetto all’indice di partenza, con una traiettoria di decarbonizzazione del 7% su base annua. Questo consente agli ETF Enhanced CTB di aggiungere un importante tassello nell’ottica di costruire un portafoglio che ambisce ad allinearsi al Net zero entro il 2050" prosegue Giorgi.
La gamma descritta è classificata come Articolo 9 in linea con l’SFDR e, come conclude "offre un set completo di esposizioni a livello regionale (Mercati sviluppati, emergenti, USA, Giappone, Europa, Eurozona, Pacifico e Small Cap). Siamo presenti su Borsa Italiana con la soluzione iShares MSCI USA ESG Enhanced UCITS ETF".
2/9L'economia circolare rappresenta una sfida importante per il prossimo futuro anche per gli investitori. Proprio per questo BNP Paribas ha deciso di sposarlo come macro tema. "Il BNP Paribas Easy ECPI Circular Economy Leaders replica l’indice ECPI Circular Economy Leaders Equity. Permette agli investitori di esporsi alla performance di 50 azioni internazionali large cap selezionate per la loro partecipazione attiva al modello economico basato sulla circolarità dei beni, dei materiali e delle materie prime" spiega Sabrina Principi. Che aggiunge: "Siamo profondamente convinti delle prospettive di questo tema d’investimento in un’era post-Covid che tiene in sempre maggior conto gli obiettivi di sostenibilità globale. L’economia circolare è infatti una premessa fondamentale per tali obiettivi, nella misura in cui mira a ridurre lo sfruttamento delle risorse planetarie e l’intensità dei processi produttivi. Nato nella primavera del 2019, l’ETF è classificato come Articolo 9 ai sensi della Regolamento SFDR e contava al 31 dicembre 2021 masse pari a 667 milioni di euro".
3/9Diversificare il portafoglio rimane l'obiettivo numero uno soprattutto in un contesto, come quello attuale, di inflazione al rialzo. "Molti investitori lo fanno nel comparto dell’immobiliare quotato (REITs). Nella maggior parte degli ordinamenti, i REIT beneficiano di un vantaggio fiscale nella tassazione dei dividendi a condizione che distribuiscano la maggior parte del proprio utile operativo. Per questo motivo, l’immobiliare quotato è in grado di offrire tassi cedolari superiori alla maggior parte delle altre asset class liquide"commenta Anna Paola Marchi. In quest’interessante asset class, Credit Suisse Asset Management "offre un prodotto attento al profilo ambientale degli immobili in portafoglio. Il CSIF (IE) FTSE EPRA Nareit Developed Green Blue UCITS ETF (GREIT IM) offre l’accesso a oltre 300 portafogli immobiliari quotati e sovra-pesa i REIT più virtuosi sulla base dei dati di efficienza ambientale di ciascun edificio, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico per metro quadro di almeno il 20 per cento" conclude la responsabile.
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La parte breve della curva europea, a causa delle politiche espansive della Banca centrale europea, da tempo presenta rendimenti negativi e pur ipotizzando un progressivo abbandono delle misure anticrisi è probabile che i tassi rimangano bassi o negativi in termini reali. Come riuscire dunque a generare performance su questo segmento? "Una risposta è riscontrabile nell’ambito degli ETF obbligazionari attivi dove il gestore, non legato a un indice, ha la flessibilità di gestire la duration, muoversi tra emissioni governative e corporate scegliendo gli emittenti più solidi, di maggiore qualità e fattivamente impegnati sui fronti ESG" dice Michele Quinto. Questa è la filosofia con la quale la società gestisce il Franklin Liberty Euro Short Maturity UCITS ETF, articolo 8 SFDR e TER di soli lo 0,05%, "per il quale riscontriamo un’attenzione crescente di clienti che sono alla ricerca di soluzioni che evitino i rendimenti negativi sulla parte brevissima della curva e/o che stanno riducendo la loro esposizione in termini di duration. L’ETF attivo presenta infatti un profilo interessante con una duration di 0,19 anni e un rendimento a scadenza dello 0,27%, il rating medio di portafoglio è pari ad A (al 18/01/2022)” conclude il country head.
5/9Al centro della scena torna, ancora una volta, la Cina. Un mercato che non può più essere inglobato all'interno dell'universo emergente e che, nella sua parte obbligazionaria, non più più essere ignorato. A dirlo è Loredana La Pace:" Nell’attuale contesto di bassi rendimenti, le obbligazioni governative cinesi possono offrire rendimenti potenzialmente più elevati rispetto alle obbligazioni dei mercati sviluppati di scadenza comparabile e bassa correlazione con altri importanti mercati obbligazionari. Inoltre, l'inclusione della Cina nei principali indici obbligazionari globali dovrebbe favorire flussi verso questo mercato con un conseguente apprezzamento della valuta e delle stesse obbligazioni" spiega. Per questa ragione, secondo la country head per l'Italia, il Goldman Sachs Access China Government Bond UCITS ETF "rappresenta un’opportunità per accedere ai titoli di Stato cinesi in modo efficiente, rapido e conveniente. Consente di investire con facilità nel secondo maggiore mercato obbligazionario al mondo e di ottenere un’esposizione a basso costo verso rendimenti interessanti" conclude.
6/9Antonio Bottillo si affida a una strategia targata Ossiam, affiliata Natixis IM. "L'Ossiam Shiller Barclays CAPE® Sector Value TR è una strategia sistematica orientata al value che ruota intorno alle ricerche del professor Robert Shiller. La strategia offre dunque un'esposizione azionaria attraverso un approccio di selezione settoriale basato sul rapporto Cyclically Adjusted Price-to-Earnings (CAPE®) con l’obiettivo di selezionare settori potenzialmente sottovalutati. La strategia è concepita per offrire un'esposizione al mercato azionario delle società a più ampia capitalizzazione con un'inclinazione orientata a favore del value, ed è adatta a investitori buy-and-hold che hanno un orizzonte temporale pluriennale. Il processo d'investimento cerca di identificare quei settori potenzialmente sottovalutati adottando una visione valida nel lungo periodo" spiega l'esperto.
7/9"UBS AM è un punto di riferimento per i clienti che decidono di esporsi al mercato cinese, anche per quelli che decidono di farlo attraverso soluzioni passive per asset allocation tattiche o per esigenze di look through di portafoglio" riferisce Francesco Branda. Nella gamma azionaria di ETF sulla Cina quotati su Borsa Italiana annovera: "Il China A shares, per prendere esposizione alle azioni A con il vantaggio di una replica sintetica che da un vantaggio rispetto alla replica fisica CHINA IM. Il China ESG, per prendere esposizione alle azioni sia onshore che offshore cinesi con un filtro ESG che rende il prodotto SFDR art 8 CINESG IM. E per finire il China Technology, per prendere esposizione alle società tecnologiche cinese, sia nella versione a cambio aperto CIT IM che coperto CITE IM".
8/9Quando si parla di reddito fisso, nonostante la tendenza degli investitori a rivolgersi al mercato domestico, sarebbe bene spaziare guardando anche oltre i propri confini. Per questa ragione, Simone Rosti spiega che: “Il Vanguard Global Aggregate Bond UCITS ETF offre l'accesso a un universo di oltre 20.000 obbligazioni investment grade, emesse da governi, società e agenzie, sia nei mercati sviluppati sia in quelli emergenti. Un’elevata diversificazione nell'allocazione obbligazionaria globale può effettivamente ridurre il rischio del portafoglio a reddito fisso di un investitore. Il fondo ha un Total Expense Ratio pari solo allo 0,10 per cento" conclude Rosti.
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