L’aumento degli accordi zero-fee tra emittenti e piattaforme digitali favorisce l’interesse e l’accessibilità degli investitori retail ai prodotti passivi. Per questa ragione, sono diversi i provider che negli ultimi anni si sono mossi in questa direzione. È del mese di ottobre la notizia dell’accordo che DWS ha sottoscritto per l’offerta di Xtrackers ETF con BG SAXO. Si tratta della quarta partnership che l’asset manager tedesco implementa con lo scopo di ampliare la distribuzione digitale degli ETF Xtrackers in Italia. I broker, lato loro, lavorano sull’educazione finanziaria dei loro clienti, così da permettere loro di beneficiare appieno dell’offerta passiva. In questa tavola rotonda abbiamo cercato di capire in che modo avviene questo lavoro tra i diversi attori dell’industria.
ETF, partnership tra provider e broker per la crescita dell’industria
“Gli ETF hanno guadagnato popolarità grazie ai costi ridotti, facilità di negoziazione, elevata trasparenza e ampia offerta”, spiega Clino Papa, Xtrackers Sales di Dws. Queste caratteristiche hanno reso questi prodotti attraenti specialmente per gli investitori istituzionali, ma sono ancora più importanti per i retail, che non sempre hanno “il know-how, i capitali o l’esperienza per implementare strategie spesso complesse come quelle multi-asset, tematiche o alternative”, prosegue Papa. “Un punto cruciale per il piccolo risparmiatore rimane naturalmente quello del costo, dove è importate valutare non soltanto le commissioni di gestione, ormai molto contenute sulla maggior parte degli strumenti, ma anche le commissioni di negoziazione”. Nel caso di un piano di accumulo, ad esempio, dove il risparmiatore medio tende a investire in rate mensili da 100 o 150 euro, anche pochi euro di commissione possono impedire di beneficiare a pieno dalla crescita del sottostante. “In quest’ottica riteniamo che l’aumento dell’offerta da neo-broker e gli accordi zero-fee con i nostri partner favoriranno ulteriormente l’adozione dello strumento da parte della clientela retail, che ne detiene tutti i benefici”.
1/4“Le nostre attuali iniziative commerciali condivise con gli emittenti, Simone Di Biase, head of Relationship Management e sales di BG SAXO, “permettono ai clienti di ottenere condizioni agevolate e si crea quindi un’attrattività maggiore per lo strumento ETF”. A questo va però associata l’educazione finanziaria, che per la società è fondamentale. “Organizziamo webinar e seminari cercando di condividere quello che riteniamo essere l’approccio migliore, quello della diversificazione e non solo, a questi strumenti. Guardiamo al mercato in maniera attenta cercando sempre di intercettare più generazioni di clienti”. C’è poi un’evoluzione nel modo di comunicare ed informare il cliente e nell’accompagnarlo con contenuti informativi. Prosegue DiBiase: “Pubblichiamo ad esempio analisi di mercato e analisi finanziarie grazie agli strategist dei nostri azionisti Saxo Bank e di Banca Generali, ma usiamo costantemente anche la consapevolezza dei clienti sui temi legati alla gestione dei rischi e alle strategie più elaborate per cogliere opportunità sul mercato”.
2/4Concorda sul tema dell’educazione finanziaria Giorgia Delmastro, head of Business Development di Directa SIM: “Troviamo efficace implementare una formazione continua. Teniamo molti webinar educational e abbiamo un appuntamento giornaliero all'apertura dei mercati in cui c'è molta interazione e addirittura col tempo è andata a crearsi una community”. Per ampliare la base clienti il lavoro verte su canali differenti. “Abbiamo implementato una piattaforma dedicata ai consulenti autonomi e siamo l'unica Sim che offre la rubricazione e lo scambio delle quote di quote di SRL sottoscritte tramite portali di crowdfunding”.
3/4Conclude la tavola Emanuele Agueci, Regional manager Italy, Ireland & Baltics di Trade Republic Bank. “Il nostro marketing è essenzialmente product-driven. Crediamo che se continuiamo a sforzarci di creare l'ecosistema più completo e accogliente per chi sta cominciando a investire e ha aspettative alte rispetto all'esperienza digitale, allora la quota di mercato sarà una naturale conseguenza”. Dall’apertura della società, sono state realizzate in media una release significativa ogni tre mesi. “L'ultima di queste è stato il lancio delle obbligazioni frazionate, avvenuto a settembre. Queste continue aggiunte generano passaparola ed alimentano la crescita della nostra base clienti. Ci fregiamo di essere una tech company nel dna ma con una con una licenza da securities broker e l'investimento in ricerca e sviluppo prodotto è la voce di costo numero uno per noi”.
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