ETF: si chiude un 2021 da record per l’industria europea

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Mathieu Stern (Unsplash)

Il 2021 passerà alla storia come un anno da ricordare per l'industria europea dei passivi. Secondo i dati di ETFGI, una società indipendente di consulenza e ricerca sugli ETF fondata da Deborah Fuhr, l'anno scorso il settore ha registrato una crescita record del patrimonio gestito. La raccolta netta ha raggiunto i 170 miliardi di euro, per chiudere il 2021 a quota 1,4 mila miliardi di euro di asset.  

E questa non è l'unica notizia positiva. I 170 miliardi di afflussi netti sono il miglior anno di sempre per il settore. Supera di gran lunga i 105 miliardi del 2020, quando fu stabilito il precedente record. In particolare, si tratta di 65 miliardi di afflussi netti in più. Inoltre, gli ETF sull’azionario quotati in   Europa hanno attirato 119 miliardi, più del doppio di quello che hanno attratto nel 2020 (54 miliardi).

Le case di gestione top

L'interesse per questi prodotti, combinato con l'effetto del mercato, ha portato a una crescita annuale del patrimonio in gestione di quasi il 25%. Da 1.120 mila miliardi alla fine del 2020, sono passati a 1.400 mila miliardi di oggi. Alla fine del 2021, c'erano un totale di 2.616 ETF quotati in Europa da 89 diversi fornitori.

Secondo i dati di ETFGI, i tre gestori di fondi con la maggiore quota di mercato alla fine dell'anno sono: iShares, la piattaforma ETF di BlackRock, con il 43,7%, DWS con il 10,9% e Lyxor con il 7,1%. Tuttavia, l'acquisto di Lyxor da parte di Amundi ha modificato significativamente la classifica per il 2022. Il patrimonio in ETF combinato derivante dall’unione delle due società è di 182 miliardi di euro, rendendo Amundi il secondo più grande player del mercato. Questo implicherebbe un'ulteriore concentrazione in un'industria che lo è già molto, con due terzi degli attivi detenuti da tre entità.