Nel mese di maggio i flussi verso gli ETF a livello globale ammontano a 45 miliardi di dollari nel mese di maggio ed in Europa emergono cinque principali tendenze. Ecco quali sono.
Quello degli ETF è un settore in continua crescita: il patrimonio ha superato, infatti, i 4 miliardi di dollari in gestione, dopo aver raggiunto i 3 miliardi di dollari solo due anni fa, grazie ad una crescita organica che dall’11% del primo anno è cresciuta del 18% del secondo anno. Stando ai dati forniti dal landscape di BlackRock, nel mese di maggio i flussi verso gli ETP ammontano a 45 miliardi di dollari. In particolare i fondi azionari non statunitensi hanno registrato flussi record di 30,4 miliardi di dollari, con i fondi europei in accelerazione a 9,3 miliardi di dollari a seguito delle elezioni francesi, unitamente al picco degli ultimi sei mesi per le esposizioni allargate sui mercai emergenti a quota 5,7 miliardi di dollari. Dopo quello dello scorso anno, il reddito fisso si conferma sulla strada di un nuovo record, grazie ad una raccolta mensile di 14,3 miliardi di dollari, guidata dall’obbligazionario investment grade con 6,8 miliardi di dollari (il miglior mese di sempre) e dal debito emergente con 2,1 miliardi di dollari.
Per quanto rigurada gli ETP domiciliati in Europa, si osservano cinque tendenze:
1. Tango a Parigi
L’azionario europeo ha vissuto il miglior mese dal 2015. Le elezioni francesi hanno apparentemente alleviato alcune delle preoccupazioni sui rischi politici dell’area, aprendo la strada per l'allocazione ad investimenti nell’Eurozona.
2. Investimenti fattoriali orientati al “valore”
Negli ultimi 12 mesi si è verificata una chiara rotazione degli investimenti fattoriali focalizzati sulla bassa volatilità verso quelli value. Le elezioni statunitensi sono state apparentemente il catalizzatore: da ottobre si sono registrati afflussi per 3,8 miliardi di dollari in ETF value domiciliati in Europa.
3. Corsa empatica degli ETF azionari sui mercati emergenti
Per gli ETF sui mercati emergenti il 2017 è stato un anno molto positivo nei diversi mercati. I primi cinque mesi dell’anno rappresentano la migliore corsa mensile registrata dal gennaio 2013, quando si è concluso un periodo di sette mesi consecutivi di flussi positivi. Nel definire le allocazioni gli investitori si sono apparentemente concentrati sul miglioramento dei fondamentali degli emergenti, piuttosto che sulla retorica protezionistica che ha caratterizzato la campagna elettorale statunitense.
4. Il rimbalzo del segmento investment grade europeo
Per la prima volta da inizio anno il credito investment grade europeo ha rappresentato la categoria prediletta a livello di reddito fisso. Nel 2017 i flussi su questo segmento si sono alternati sulla scia di voci di un tapering da parte della BCE. Da inizio anno i flussi cumulati si attestano infatti a solo 20 milioni di Euro.
5. Non tutti si orientano sull’oro
Si registra un evidente contrasto di orientamento tra investitori statunitensi ed europei in tema di oro. Mentre gli ETOP sull’oro domiciliati in Europa sono sotto i riflettori, si sono registrati deflussi dagli ETP statunitensi in tre mesi su cinque.