FARAD Group ricerca prodotti di società nascenti

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Giuseppe Fazi e Gianluca D'Alessio, fund selector, Farad

Il processo di selezione dei fondi del Gruppo Farad si articola in due fasi: la prima si basa sull’analisi qualitativa, che consiste nella lettura del prospetto del fondo e dei documenti legali. “Ci mettiamo in contatto con la società di gestione per capire fino in fondo la strategia”, spiega Giuseppe Fazi, fund selector di Farad Group

“Questo ci permette di categorizzarla e proseguire con l’analisi del peer group. Abbiamo sviluppato nel tempo un database interno suddiviso per strategia (value, vol, momentum etc..) in modo da poter utilizzare il fondo più adatto ad ogni fase di mercato”, spiega Gianluca D’Alessio, fund selector di Farad Group. “Bisogna sempre capire la strategia dal punto di vista qualitativo”, spiegano. Ci sono mille modi per fare long short equity: posso fare short con l’indice oppure, in modo opportunistico, su società che stanno attraversando un periodo di difficoltà. L’outcome finale sarà molto diverso”. 

La seconda fase, l’analisi quantitativa, permette di valutare i parametri di rischio-rendimento e la valutazione del track record del fondo. “Non abbiamo limiti di track record minimo o di masse. Selezioniamo anche fondi di società nascenti perché riteniamo che il portfolio manager sia più agile nella gestione rispetto ai fondi con AUM elevati. Nel caso in cui non avessimo un track record sufficiente di analisi, facciamo dei backtest di mercato”.

Il team di selezione di Farad, composto da tre professionisti generalisti, attinge da un universo di 1600 fondi in osservazione: “Preferiamo mantenere un’esposizione massima del 5% sul singolo fondo, con un turnover medio limitato sulle strategie core di portafoglio”, spiega D’Alessio. “Abbiamo posizioni satellite o tattiche da 3 a 6 mesi che copriamo con strategie attivi o singoli titoli”, aggiunge Fazi.

Il Gruppo fa poco uso di strumenti passivi. “Gli ETF e i fondi passivi non fanno altro che replicare l’indice sottostante. Secondo noi, la mancanza di una selezione attiva dei titoli può generare dei problemi di liquidità”, concordano gli esperti. “Nella gestione attiva, il gestore dovrebbe fare sempre un’accurata analisi della liquidità degli emittenti”.  

Analisi ESG dei fondi

Il Gruppo Farad fa una selezione attiva delle strategie ESG. “Abbiamo notato una spinta dell’industria dell’asset manager su questa tematica”, spiega Fazi. “Per questo motivo abbiamo sviluppato prodotti e mandati di gestioni che rispettano le variabili ESG.

"Abbiamo un nostro scoring ESG interno che applichiamo a tutti i fondi in analisi. L’elevato know how sviluppato nel tempo, ci ha anche permesso di smascherare delle situazioni di Greenwashing”, conclude D’Alessio.