Farmaceutico tra incertezze e innovazione, torna l'interesse degli investitori

Farma
Foto di Hal Gatewood su Unsplash

Se un investitore fosse rimasto su un’isola deserta negli ultimi dodici mesi e tornasse oggi a osservare i mercati, probabilmente rimarrebbe colpito non solo dai livelli raggiunti dall’S&P 500, ma anche dal comportamento di settori tradizionalmente più difensivi come quello farmaceutico. Andy Acker e Daniel Lyons, portfolio manager di Janus Henderson, sottolineano come per gran parte dell’ultimo anno il settore sanitario abbia vissuto una fase di sottoperformance, arrivando a scambiare su alcuni dei multipli prezzo-utili relativi più bassi della sua storia. Alla base di questa debolezza vi sono stati i timori legati alla riforma dei prezzi dei farmaci negli Stati Uniti e al rischio di nuovi dazi. Con l’avvicinarsi del 2026, tuttavia, diversi di questi rischi hanno iniziato ad attenuarsi. Gli investitori dispongono oggi di maggiore chiarezza sul quadro regolatorio e la Food and Drug Administration ha dimostrato il proprio sostegno all’industria biofarmaceutica, rispettando le scadenze di revisione e introducendo programmi per accelerare le approvazioni.

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