Fed, occhi puntati alla riunione di giugno

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Brookings Institution, Flickr, Creative Commons

L’inflazione si sta muovendo verso il target del 2%. Lo afferma la Fed al termine della due giorni di riunioni, dove ha deciso di lasciare i tassi fermi fra l’1,50 e l’1,75%. “Il mercato del lavoro ha continuato a rafforzarsi e l’attività economica è cresciuta a una velocità moderata” si legge nel comunicato finale. “Ci aspettiamo che le condizioni economiche continuino a evolversi in modo da garantire ulteriori rialzi graduali dei tassi”.

Rialzo che, a detta degli analisti e degli investitori, arriverà sicuramente a giugno. La banca centrale americana si trasforma dunque da 'colomba' a 'falco' ed è pronta a dare una stretta, visto lo scenario legato all’inflazione. Lo stesso presidente Jerome Powell ha sostenuto che la banca centrale perseguirà un approccio di medio raggio alla politica monetaria, continuando a sollevare gradualmente i tassi di fronte a un'economia robusta che non ha ancora innescato un salto di inflazione. Ma i dati diffusi lunedì scorso hanno mostrato che ci si avvicina sempre più all’obiettivo del 2%.

Focus sul meeting di giugno

La banca centrale al momento prevede altri due rialzi nel corso dell’anno, sebbene un numero crescente di analisti ne veda possibili perfino tre. Gli investitori prevedono per la stragrande maggioranza un rialzo dei tassi nella prossima riunione politica che si terrà il 12 e13 giugno.

Sebbene la crescita economica sia rallentata a un tasso annualizzato del 2,3% nel primo trimestre, un periodo tendenzialmente più debole negli ultimi anni, e gli utili sul lavoro si siano raffreddati a marzo, nei prossimi mesi ci si aspetta una ripresa, alimentata in parte dai tagli fiscali di Trump e dagli stimoli fiscali. La dichiarazione della Fed non ha fatto cenno, invece, ai rischi economici posti dalle crescenti tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e le altre nazioni, in particolare la Cina. I policymaker hanno segnalato il potenziale impatto negativo dei recenti commenti pubblici anche se al momento adottano un atteggiamento attendista.