Secondo Ingrid Kukuljan, head of Impact & Sustainability e lead portfolio manager della strategia con Marchio FundsPeople, è determinate fornire ai clienti una visione chiara dell'impatto positivo che il loro stesso investimento sta contribuendo a raggiungere.
Come conseguenza del boom delle strategie ESG, una delle sfide attuali più importanti per l’industria è la misurazione dell’impatto delle aziende investite. Lo richiedono i clienti, che sono sempre più sensibili alle tematiche legate alla sostenibilità, e desiderosi di comprendere non solo la performance finanziaria dei propri investimenti, ma anche in senso più ampio gli effetti concreti generati su società ed ambiente. E in questo scenario, la misurazione dell’impatto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo è una delle aree di lavoro su cui si sta concentrando maggiormente Federated Hermes, uno degli asset manager più all’avanguardia per l'impegno ESG. Recentemente la società di gestione ha messo a punto un Impact Database proprietario, che permette di quantificare l'impatto delle società presenti all’interno del portafoglio del Federated Hermes Impact Opportunities Equity Fund, un prodotto con Marchio FundsPeople con rating Consistente. “Il database ci fornisce anche un quadro chiaro per valutare le aziende che sono all’interno della nostra watchlist”, ha spiegato a FundsPeople Ingrid Kukuljan, head of Impact & Sustainability e lead portfolio manager della strategia a margine del Salone SRI 2021. “Valutare l'impatto delle aziende in modo così approfondito significa che possiamo fornire ai nostri clienti una visione chiara dell'impatto positivo che il loro stesso investimento sta contribuendo a raggiungere. Il risultato finale significa che siamo in grado di riferire ai nostri clienti sia l'impatto complessivo del nostro portafoglio che quello delle singole posizioni”, ha illustrato.
I trend chiave del mondo di domani
Il fondo Federated Hermes Impact Opportunities Equity è un portafoglio concentrato, ad alta convinzione, costruito con un approccio bottom up e che si concentra su società esposte a megatrend interessanti che hanno un impatto positivo sull'ambiente o sulla società. Sono nove i temi individuati dal team di gestione all’interno dei quali avviene la selezione delle aziende:
- Salute & Benessere, un tema cui sono esposte quelle aziende che forniscono soluzioni per migliorare l'aspettativa e la qualità della vita;
- Transizione energetica, un tema che include tutte quelle aziende che hanno l’obiettivo di trasformare il sistema energetico per alimentare un’economia a basse emissioni di carbonio;
- Tra le più grandi sfide a lungo termine c’è l’Acqua, per questo investiamo in aziende che puntano a migliorare l'accesso all'approvvigionamento idrico di qualità e la conservazione di questa risorsa;
- Inclusione finanziaria, perché non tutte le popolazioni hanno accesso ai servizi finanziari;
- Mobilità futura, investiamo in aziende che puntino a migliorare l'efficienza dei veicoli e aumentare il trasporto a basse emissioni di carbonio;
- Sicurezza alimentar, è fondamentale garantire un approvvigionamento alimentare sostenibile e terreni agricoli produttivi per le generazioni future;
- Istruzione, fornire opportunità per tutti, indipendentemente dalla ricchezza, dalla posizione geografica o dalle capacità, Economia circolare - Migliorare l'efficienza delle risorse e la riduzione dei rifiuti, e
- Impact Enabler, ossia quelle aziende che forniscono soluzioni e servizi cruciali alle aziende con impatto direttamente coinvolte nei vari temi.
Posizionamento del fondo
Attualmente, il fondo è sovrappesato nei temi dell’healthcare e transizione energetica e a livello geografico in aziende europee e USA. “Da un punto di vista tematico, le maggiori esposizioni del fondo sono Salute e benessere, Impact Enabler e Transizione energetica. Da un punto di vista settoriale, il maggior sovrappeso è sul settore Health Care, mentre sottopesiamo i settori Information Technology e Communication Services, mentre non abbiamo alcuna esposizione verso il settore energetico. A livello geografico, abbiamo storicamente trovato imprese più progressiste in Europa e negli Stati Uniti”, conclude Ingrid Kukuljan.