Fidelity International parte con i PIR

decollo uccelli
Mario Fornasari, Flickr, Creative Commons

Tra le case d’investimento pronte da tempo sulla rampa di lancio dei PIR c’era anche Fidelity International. E non c’è voluto molto, infatti, prima che la società decidesse recentemente di aggiornare la documentazione obbligatoria del FF Italy Fund, storico prodotto che investe nel mercato azionario italiano, che diventa così a tutti gli effetti PIR-compliant.

La strategia del fondo, il più longevo e più grande della categoria azionario Italia, non è stata modificata in quanto già conforme ai vincoli imposti dalla normativa. In particolare, l’investimento in titoli che non rientrano nell’indice FTSE MIB, elemento necessario per qualificarsi come PIR-compliant, rappresenta da sempre una delle caratteristiche distintive di questo prodotto. Nella selezione delle idee d’investimento, infatti, il gestore è svincolato dall’indice e focalizza la sua attenzione su elementi come la sostenibilità della crescita degli utili nel tempo. Le piccole e medie capitalizzazioni hanno rappresentato in media oltre la metà degli investimenti del fondo e, nonostante questo significativo scostamento rispetto all’indice, la volatilità del FF Italy Fund è stata inferiore*.

“Nonostante una crescita economica non entusiasmante, il mercato italiano continua a offrire idee di investimento interessanti, soprattutto per un gestore come Fidelity che ha fatto della ricerca e dello stock picking i suoi punti di forza”, ha detto Alberto Chiandetti, gestore del FF Italy Fund. “Investire in titoli italiani, inoltre, non significa solo economia italiana, ma anche aziende globali orientate ai mercati internazionali e quotate in Italia".

"Cerchiamo di identificare le società che presentano vantaggi rispetto alla concorrenza in termini di crescita di lungo termine, aziende favorite dal contesto macro economico, ovvero che generano gran parte dei propri utili esportando verso economie in crescita, o che hanno effettuato ristrutturazioni o, ancora, che mostrano un ampio margine di crescita potenziale degli utili rispetto alle  stime del mercato. Per identificare le aziende con le migliori prospettive conduciamo approfondite analisi, supportati anche da un team di ricerca proprietaria che ogni anno effettua oltre 17.000 incontri con aziende. I Piani Individuali di risparmio, dunque, offrono indubbiamente numerosi vantaggi, e la scelta della casa di gestione non è secondaria”.

“Il primo e più evidente vantaggio dell’investimento in PIR è ovviamente rappresentato dal beneficio fiscale di un annullamento per 5 anni delle imposte sui redditi, pari per i prodotti non-PIR al 26%. Inoltre gli strumenti finanziari investiti nei PIR non sono soggetti a imposte di successione. Per fruire di questi vantaggi è necessario che l’investitore abbia aperto un conto PIR”, ha ricordato Donatella Principe, head of fund selection unit and institutional sales di Fidelity International in Italia.

* Fonte: Fidelity, orizzonte temporale di 3 anni, dati al 31/03/2017