Ormai da anni strumento di finanza green per eccellenza, le obbligazioni verdi avvalorano la posizione di centralità nella ripresa post-pandemica. La conferma arriva anche da MainStreet Partners che indica il continuo “slancio” degli strumenti spinto anche dai programmi governativi promossi da Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti. “Anche se il panorama delle emissioni sostenibili è andato diversificandosi sempre più negli ultimi anni (con la crescita dei social bond e dei sustainability linked-bond), le obbligazioni verdi dominano ancora il mercato, che l'anno scorso ha visto emissioni totali record per circa 950 miliardi di dollari”, afferma Pietro Sette, research associate della società specializzata in ESG Advisory e Portfolio Analytics. Al di là della spinta governativa, però, entrano in gioco fattori normativi e, in testa, le Tassonomie promosse parallelamente a livello internazionale (non soltanto la Green Taxonomy UE, insomma). Le tassonomie, prosegue Sette “da un lato guidano le società nelle loro attività di disclosure non finanziaria, e dall’altro permettono agli specialisti di valutare in modo più granulare le credenziali green dei propri investimenti”.
Finanza sostenibile a spinta normativa, i green bond attesi in crescita nel 2022

Towfiqu Barbhuiya, Unsplash
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