L’istituto guidato da Alessandro Foti ha deciso di esercitare l’opzione di acquisto del marchio Fineco per 22,5 milioni e ha annunciato novità anche sul fronte della corporate governance.
È ufficiale: FinecoBank e UniCredit si separano. L’istituto guidato da Alessandro Foti ha resto noto, tramite un comunicato stampa, che lo scorso 7 ottobre “il CdA ha deliberato di esercitare il diritto di opzione per l’acquisto, al prezzo di 22,5 milioni di euro + IVA, del marchio ‘Fineco’ di proprietà di UniCredit”. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro la fine dell’anno.
L’opzione per l’acquisto del marchio era prevista nell’accordo di separazione fra le due banche (concluso dopo che Unicredit ha deciso di cedere in pochi mesi la partecipazione del 35% detenuta in Fineco, incassando con due distinte operazioni oltre 2 miliardi) ma è stata anticipata rispetto alla scadenza prevista del 2023.
Con l’uscita di Unicredit, nel capitale della banca sono entrati BlackRock (8,8%), Capital Research and Management Company (5,1%), Invesco (3,4%) e JP Morgan AM (3%).
Corporate governance
Altre novità riguardano l’approvazione di alcune proposte di revisione della corporate governance di Fineco, al fine di adeguarla al nuovo assetto azionario della Banca. “Oltre ad un ulteriore rafforzamento dei requisiti degli esponenti aziendali in linea con la normativa e la prassi vigente”, si legge, “è prevista l’introduzione della facoltà per il CdA di presentare una propria lista di candidati alla carica di amministratore in sede di rinnovo del Consiglio stesso”.
Tale modifica, oltre ad essere conforme alle previsioni del Codice di Autodisciplina, è in linea con la migliore prassi internazionale. “In tale contesto, è previsto l’ampliamento della partecipazione e rappresentatività degli azionisti di minoranza. Nello specifico, alla lista risultata seconda per numero di voti saranno assegnati due amministratori, mentre alla lista risultata terza per numero di voti sarà assegnato un consigliere purché abbia ottenuto almeno il 2% dei voti espressi in assemblea”.
Le proposte di modifica dello statuto, soggette al provvedimento di accertamento da parte delle Autorità di Vigilanza, saranno sottoposte ad un’assemblea straordinaria che sarà convocata in tempo utile per il rinnovo degli organi sociali previsto nel prossimo esercizio.