Flossbach (Flossbach von Storch): "L'inflazione non rappresenta più il rischio maggiore"

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Bert Flossbach. Foto concessa (Flossbach von Storch)

Ancora mesi di volatilità all'orizzonte. Il contesto macroeconomico rimane complesso e con svariati rischi che hanno diverse interazioni tra di loro. "A nostro avviso, il problema più grande per l'economia globale è la "politica zero Covid " in Cina, che a lungo termine è destinata a fallire perché possono sempre esserci nuove varianti del virus. Ufficialmente, il governo cinese afferma che l'economia sta andando bene e ha fissato un obiettivo di crescita del 5,5% per quest’anno. Un obiettivo che non sarà certo raggiunto. La Cina è la seconda economia del mondo e ha legami commerciali molto forti, soprattutto con l'Europa. Per questo motivo, il problema potrebbe continuare a pesare sui mercati per molto tempo" spiega Bert Flossbach, Co-founder e gestore della strategia Flossbach von Storch Multiple Opportunities II.

Secondo il gestore del fondo con Rating FundsPeople+ 2022 l'inflazione non rappresenta più il rischio maggiore. "Nei prossimi mesi il mercato sarà probabilmente influenzato anche dal suo andamento, oltre che dall'impatto economico delle difficoltà di approvvigionamento. Per le aziende, questo ha ovviamente implicazioni molto concrete. Esse devono compensare l'aumento dei costi dei fattori produttivi con un corrispondente aumento dei prezzi. Per farlo, però, devono avere il potere di determinazione dei prezzi che è generalmente proprio delle aziende di successo. Come investitori, cerchiamo proprio azioni di queste società, a patto che il prezzo sia giusto".

Una strategia a lungo termine

Non si guarda ai prossimi mesi ma al lungo termine. "Partiamo dal presupposto che l'inflazione rimarrà ben al di sopra dell'obiettivo della Bce e che quest'ultima sarà in grado di adeguare la propria politica dei tassi d'interesse solo in parte. D’altro canto è probabile che i rendimenti reali rimangano negativi nei prossimi anni" commenta Flossbach.

Secondo l'esperto, per preservare il patrimonio sono necessari asset reali liquidi di prima qualità, soprattutto azioni di buone società. "Ciò si riflette nella nostra asset allocation che include una parte significativa di azioni, insieme all’oro (non fisico) che ha la funzione di assicurazione contro i rischi noti e ignoti del sistema finanziario, e ci consente di avere una posizione di liquidità sufficientemente ampia per poter cogliere le opportunità". Invece permane un atteggiamento di cautela quando si tratta di obbligazioni. "È possibile che nei prossimi mesi si presentino opportunità anche in questo ambito. Per quanto riguarda i singoli settori, il nostro approccio è diverso. Guardiamo sempre in primo luogo alla società in questione e al suo modello di business. Il settore di appartenenza o il Paese in cui ha sede sono meno importanti in un primo momento" prosegue.

Mix di portafoglio

Infine, guardando alla composizione del portafoglio, la strategia cerca di avere un buon mix tra azioni di società molto resistenti e società che hanno un potenziale di crescita decisamente elevato. E, attualmente, la quota azionaria del fondo è di poco inferiore all'80 per cento. "Le prime si trovano in media nel settore dei "consumi non ciclici", le seconde più nel settore tecnologico. Infine, il portafoglio dovrebbe essere ampiamente diversificato anche all'interno delle singole asset class. Abbiamo approfittato dei cali di prezzo, a volte significativi, delle ultime settimane per accumulare o ampliare selettivamente alcune posizioni. Il rapporto di liquidità, di poco inferiore al 12%, ci offre una flessibilità sufficiente per cogliere le opportunità. Gran parte del patrimonio del fondo è in dollari USA, circa il 60% (dopo la copertura). Per ragioni di diversificazione, non copriamo i rischi di cambio" conclude Flossbach.