Analisi dei fondi tematici con un track record di almeno tre anni per comprendere le macro-tendenze che rendono di più nel lungo termine. Tratto dalla rivista numero 29 Funds People - sezione Strategie.
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Tratto dalla rivista numero 29 Funds People - sezione Strategie.
Ciò che distingue un fondo tematico da uno settoriale è la view di lungo periodo, ovvero saper individuare quei fenomeni sociali che saranno in grado di trasformare il mondo di domani e ricercare le relative società che possono garantire una crescita sostenibile nel tempo, al di là del settore e dell’area geografica. Dal punto di vista teorico, non ci sono molti dubbi, eppure la differenza rappresenta ancora una linea sottile che può generare confusione.
In questa analisi abbiamo cercato di individuare i trend che in un orizzonte temporale di lungo termine hanno reso di più agli investitori. A tal fine, abbiamo considerato i fondi azionari con un track record di almeno tre anni - benché non esistano dei criteri per l’identificazione delle macro-tematiche principali - e abbiamo dovuto tener conto della categoria settoriale di appartenenza. La fonte dati di partenza è stata Morningstar Direct.
I principali trend
Viviamo nell'era della disruption tecnologica. Chi era riuscito a individuare il potenziale della tecnologia come motore di cambiamento, ci ha visto lungo. “Le nuove tecnologie stanno accelerando lo sviluppo economico in maniera esponenziale, oggi la digitalizzazione è indispensabile e imprescindibile per qualunque settore economico. La fase di digitalizzazione a cui stiamo assistendo presenta caratteristiche più innovative rispetto all’introduzione dei personal computer e di internet. Pensiamo solo al fatto che se negli anni 2000 l’informatica ha generato un incremento del PIL globale pari allo 0,6%, l’intelligenza artificiale potrebbe produrre già di per sé un aumento annuo della crescita economica globale dell’1,3% entro il 2030”, commentano da Fidelity International.
I fondi tecnologici sono quelli che hanno registrato un rendimento annualizzato a 3 anni più elevato. Tra questi spiccano il JPMorgan Funds - US Technology Fund (29%) e il Polar Capital Funds PLC - Polar Capital Global Technology Fund (28%), che sono, però, anche quelli in cui è più difficile riconoscere la differenza tra il fondo che investe sulla tecnologia come macro-trend e il fondo settoriale. Stessa cosa vale per i fondi focalizzati sulle biotecnologie.
Nel caso del settore ecologico, il trend è più riconoscibile: si è individuato una problematica globale - il cambiamento climatico - e si investe in quelle società che sono attive nel contrastarlo, di solito rispettando criteri ESG. “Selezioniamo le aziende che operano nel campo delle tecnologie verdi (efficienza energetica, energie rinnovabili, tecnologie e servizi puliti, gestione delle acque e dei rifiuti), indipendentemente dal settore, nell’universo delle società europee quotate di tutte le capitalizzazioni, escludendo le aziende che producono combustibili fossili o energia nucleare”, spiega il team di gestione di Amundi in relazione al fondo Amundi Funds Equity Green Impact.
I trend sociali, invece, riguardano tutti quei fenomeni che stanno modificando lo stile di vita e i consumi (invecchiamento della popolazione, aumento della classe media nei Paesi emergenti o urbanizzazione). Il Robeco Global Consumer Trends, con rating Consistente Funds People, ha beneficiato di una serie di macro-tematiche di lungo termine che hanno influito sui consumi mondiali per raggiungere una performance annualizzata a 3 anni del 16%. “La crescita della popolazione a livello globale, l’urbanizzazione, il maggiore reddito delle famiglie, i cambiamenti tecnologici e la crescita dei mercati emergenti rappresentano i principali driver delle nostre strategie sui trend. I gestori del fondo selezionano le società che hanno un’esposizione il più esclusiva possibile verso i trend e i temi selezionati. Vengono utilizzati modelli valutativi esclusivi per selezionare le società con buone prospettive di profitti e una valutazione ragionevole”, dichiarano Jack Neele e Richard Speetjens, gestori del fondo di Robeco.