I fondi tematici, siano essi attivi o passivi, stanno attraversando una fase di grande successo. Come riportato da Morningstar, infatti, negli ultimi 3 anni le masse in gestione si sono triplicate, passando da 180 a 600 miliardi di dollari. Un record senza precedenti, che dimostra quanto gli investitori stiano cambiando il loro approccio nella costruzione del portafoglio, ponendo sempre più attenzione a obiettivi di lungo termine e cercando di dare un contributo diretto al loro raggiungimento. Un recente sondaggio condotto da BNP Paribas AM in collaborazione con Greenwich Associates rileva che il 90% degli investitori intervistati crede che l’investimento tematico possa apportare valore al portafoglio, l’88% della clientela wholesale già lo usa, e pensa di incrementare la sua esposizione, mentre nel caso degli istituzionali la percentuale è ancora inferiore, solo il 36%. Un fenomeno non solo in voga, ma il cui boom è giustificato da ragioni solide, come è emerso anche in una recente tavola rotonda organizzata da FundsPeople.
Fondi tematici, un complemento per il successo dell’asset allocation
Se oggi l’investitore vuole porsi un obiettivo specifico deve anche avere la possibilità di selezionare lo strumento adatto per il suo raggiungimento, in questo i fondi tematici possono essere di grande aiuto. “La value proposition degli investimenti tematici è la prima ragione del loro successo”, commenta così Sabrina Principi, head of Business Development ETF & Index Solutions di BNP Paribas Asset Management in Italia. “Riuscire a catturare un trend strutturale, attraverso classi di attivo che siano meglio esposte a determinati temi con un impatto economico significativo, può fare la differenza in portafoglio”, continua.
Inoltre, questa tipologia di prodotti consente di scardinare il dualismo tipico dell’asset allocation azionaria basata esclusivamente su aree geografiche e settori. Oggi c’è un tassello in più, quello del tema di investimento. “Questi investimenti non sono esposti esclusivamente a fattori di rischio relativi al singolo tema, ma anche a quelli di mercato, pertanto un approccio core-satellite che tenga conto delle diverse variabili, può risultare più efficiente”, sottolinea l’esperta. Infine, i fondi tematici aiutano a creare uno “story telling” per la clientela retail, che riesce a comprendere meglio come viene impiegato il suo denaro, facendo riferimento ad aspetti che impattano direttamente la sua vita quotidiana.
1/4Avere un approccio tematico agli investimenti non vuol dire creare un’alternativa all’asset allocation tradizionale, ma permette di completarla in maniera efficiente. Anche Stefania Taschini, responsabile Multi-manager di Anima SGR è d’accordo nell’attuare un approccio core- satellite, “ciò significa che una parte del portafoglio rimane allocata in maniera tradizionale, cioè allineata al benchmark di mercato, mentre un’altra viene gestita attivamente tramite i prodotti tematici”, dichiara la fund selector. Possono trascorrere, infatti, diversi anni prima che si possa beneficiare di un trend strutturale. “Quindi, sebbene l’orizzonte temporale, a maggior ragione trattandosi di investimenti tematici, sia di lungo periodo, ciò non significa che queste asset class non debbano essere gestite in maniera attiva”, prosegue. “L’inserimento di investimenti tematici in portafoglio presuppone analisi macro e di contesto”, sottolinea la manager, perché questi presentano normalmente esposizioni cross sector, su diverse aree geografiche o su capitalizzazioni di mercato differenti ed è necessario, dunque, evitare sovraesposizioni.
2/4“La globalizzazione ha intaccato anche la finanza”, così esordisce Corrado Cominotto, responsabile gestione attiva di Banca Generali nell’evidenziare quanto sia cambiato il modo di fare asset allocation. “Se un tempo si prediligeva un’analisi bottom up e si selezionavano soprattutto fondi Paese, oggi si è passati ad un approccio top down per macro asset class che favorisce i prodotti tematici con cui si partecipa a trend di mercato”, afferma l’esperto. Le tendenze di lungo periodo possono presentare in alcuni momenti alcuni disallineamenti rispetto alle performance dell’indice blend, ma in un’ottica di lungo termine il tracking error viene minimizzato.
3/4Aumenta l’attenzione ai fattori di rischio quando si selezionano prodotti tematici, fa notare Roberta Rudelli, head of fund selection di Cordusio Sim. “In qualità di asset allocator tradizionali, l’allocazione del rischio e la diversificazione rimangono centrali per noi con un’ottica di lungo periodo”, ribadisce la manager. “Le gestioni patrimoniali sono infatti suddivise in vari moduli che permettono di costruire portafogli personalizzati per i nostri clienti. Il modulo tematico è gestito centralmente da chi si occupa di allocazione azionaria, che monitora l’intera esposizione all’equity, tenendo conto del fatto che ciascun trend intercetta settori e fattori differenti e cerca di evitare, quindi, sovraesposizioni indirette”, conclude.
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