Fonseca (LOIM): "Generare green alpha grazie a un modello ad alta intensità di ricerca"

Giancarlo Fonseca News
Giancarlo Fonseca, immagine concessa (Lombard Odier IM)

Offrire agli investitori l'opportunità di partecipare alla più grande rivoluzione di oggi. Quella della sostenibilità. È questa la principale convinzione di Lombard Odier Investment Managers e la bussola che guida i suoi piani di sviluppo e le strategie per consolidare la propria posizione di leader nel mercato italiano ed europeo. In questo percorso di crescita, l’asset manager può contare sul suo DNA private, essendo il braccio degli investimenti del gruppo Lombard Odier, basato a Ginevra e con oltre 225 anni di storia nella gestione di grandi patrimoni. E sull’essere pioniere degli investimenti sostenibili, il nuovo paradigma della finanza che il gestore svizzero ha sposato sin dagli albori. “Gli investimenti sostenibili rappresentano la più grande opportunità per i prossimi 10-20 anni. E noi siamo stati dei precursori in questo campo”, spiega Giancarlo Fonseca, country head Italy di Lombard Odier IM in un’intervista a FundsPeople. “Abbiamo iniziato a lavorare sui modelli ESG già nel 1997. Negli ultimi anni la sostenibilità ha registrato un boom, ma molte società hanno cavalcato questo trend per motivi di marketing e senza disporre di forti competenze alle spalle. Non è il nostro caso. Per noi la sostenibilità è una convinzione”, afferma.

Fonseca crede che stiamo assistendo a una rivoluzione del fare impresa e dei modelli di business industriali. Gli impatti saranno trasversali su tutti i settori economici e decreteranno i vincitori e i vinti di domani. “Essendo dei gestori di patrimoni non possiamo non occuparcene direttamente e in modo scientifico”, afferma. “I nostri partner ideali di business, oltre che a esser posizionati sul segmento di clientela private, devono avere la chiara volontà di puntare sulla transizione ecosostenibile. L'ottica è quella di mettere a punto delle sinergie, per costruire delle storie di investimento di successo”, dice.

Processo di selezione ad alta intensità di ricerca

Alle fondamenta della vocazione per la sostenibilità di Lombard Odier IM vi è un sistema rigoroso di ricerca, basato su metriche puntuali per analizzare i comportamenti virtuosi delle imprese. In questo compito il gestore vanta un team di circa 60 specialisti, parte degli oltre 180 professionisti dell'investimento dell’asset manager. E per dare ulteriore impulso alle funzioni di ricerca sulla Sostenibilità, il gestore ha siglato delle partnership con prestigiose istituzioni come l’Università di Oxford e con Systemiq, uno spin off di McKinsey, società di consulenza specializzata nella ricerca in sostenibilità. “Le partnership con enti terzi ci consentono di dare un boost alle nostre capacità di ricerca e di conferire un ulteriore grado di validazione delle nostre metriche. Il nostro modello di investimento nella sostenibilità è ad alta intensità di ricerca. Siamo convinti che per poter generare ‘Green Alpha’, disporre di dati il più affinati possibile sia cruciale. Siamo partiti da una piattaforma proprietaria di analisi ESG per ampliare poi il raggio d'azione all'analisi dei modelli di business aziendali e delle loro capacità di trasformazione. In seguito siamo andati oltre, costruendo delle road map settoriali per capire le evoluzioni necessarie alle aziende per raggiungere gli obiettivi di transizione. In questo modello calcoliamo i progressi compiuti e gli impatti sulla loro capacità di generare profitti”, spiega Fonseca.

Il concetto di ‘Green Alpha’ è chiave per Lombard Odier IM. Secondo il gestore si parla di alfa verde di quando vi è una maggior probabilità rispetto al consenso che le società ottengano risultati finanziari migliori in uno scenario di allineamento ambientale. Per valutarlo, prende in esame i possibili punti di svolta del mercato legati alle normative emergenti, alle curve di riduzione dei costi e alla determinazione del prezzo delle esternalità ambientali. Sulla base di queste analisi, punta a definire quantitativamente o qualitativamente il mercato totale indirizzabile (TAM) potenziale. E nel caso le società siano esposte ad un TAM che reputa superiore al consenso del mercato, le considera esposte al green alpha.

Tre temi chiave per la transizione

Nonostante lo sviluppo sostenibile sia ormai una meta chiara, i passi da compiere in questa direzione sono ancora tanti. Ma a favore di questo cambiamento secondo Fonseca ci sono due fattori: i piani di stimolo dei Paesi e l’interesse crescente dei consumatori. “Gli incentivi dei Governi indicano che il percorso sia ormai segnato. Ne sono esempi recenti l'Inflation Reduction Act (IRA) negli Usa e il piano REPowerEU del Green Deal in Europa o ancora gli investimenti statali per l'elettrificazione in Cina. E accanto a ciò vi sono le preferenze dei consumatori che prediligono sempre di più beni e servizi virtuosi nel percorso di transizione”, dice.

Lombard Odier IM individua tre grandi temi cruciali per il cambiamento in atto. La trasformazione dei sistemi energetici, dei materiali e dei sistemi terrestri e oceanici. “La transizione energetica ci deve portare entro il 2050 a elettrificare il 70% del nostro attuale sistema produttivo. All'interno di questa tematica ricoprono una posizione di rilevanza strategica gli investimenti nelle energie rinnovabili, nel solare e eolico e su cui si stanno concentrando ingenti investimenti”, spiega Fonseca. Per il tema dei materiali il gestore insiste sulla necessità di individuare quelli critici per la transizione. “Sullo sfondo vi è il passaggio dal sistema estrattivo che ha contraddistinto lo sviluppo economico sino ad ora a un sistema circolare, che eviti gli sprechi e punti al riuso per consentire al capitale naturale di rigenerarsi”, dice. Infine vi è la tematica del suolo e degli oceani e delle inefficienze nel loro utilizzo. “Queste comportano la perdita di biodiversità. Tali ambienti vanno preservati anche per rendere sostenibile il bisogno di nutrizione di una popolazione mondiale in espansione”, aggiunge. Si aggiunge infine il pricing delle esternalità negative delle aziende. “Il mercato dei crediti di carbonio sta dando un prezzo alle emissioni di CO2 per favorire il raggiungimento del net zero entro il 2050. Avrà un impatto sui bilanci delle aziende e sul loro valore”, sottolinea.

“La transizione è fatta dalle imprese, che sono incentivate a cambiare anche per gli enormi investimenti pubblici”, aggiunge Fonseca. “Grazie all'Università di Oxford, abbiamo stimato i flussi di CAPEX, investimenti di capitale, da qui alla fine del decennio di una molteplicità di settori coinvolti nella transizione. Stiamo parlando di 37 trilioni di dollari di nuove capex che verranno messe al lavoro. Ciò dà la misura dell’opportunità di investimento. Per dare un’idea delle forze in gioco, nel passaggio a internet le imprese hanno investito tra i 3 e i 4 trilioni di dollari ogni anno per i primi 10 anni. Più o meno la stessa cosa accadrà per la sostenibilità”, conclude.