Eccellenza nella gestione attiva, nella ricerca fondamentale e negli investimenti sostenibili e responsabili. Sono questi i tre pilastri di DPAM che, dal 2013, ha avviato la propria attività in Italia con l’apertura di una sede a Milano.
La squadra manageriale dedicata al mercato italiano è in costante crescita e oggi conta sei professionisti; l’Italia vale quasi 2 miliardi di euro di patrimonio in gestione e in advisory per la società, poco più del 50% da parte di clientela istituzionale con la parte rimanente quasi equamente divisa tra fund buyers e distributori di fondi a marchio DPAM.
“Quest’anno, come sempre in passato e in futuro, cercheremo di essere vicino ai nostri clienti, ascoltandoli e condividendo con loro le nostre valutazioni sul contesto geopolitico, macroeconomico e di mercato, nonché i progressi nel campo degli investimenti sostenibili e responsabili”, ammette Alessandro Fonzi, CFA, Deputy head International Sales & Country head Italy di DPAM.
L’obiettivo, spiega a FundsPeople il responsabile in Italia della società belga, è di crescere ulteriormente nei segmenti dei fund buyers e del collocamento: “in un mondo ideale, sarebbe bello bilanciare i tre segmenti di attività”, dice.
Fonzi ribadisce l’importanza di crescere mantenendo lo stile e la cultura che ha contraddistinto DPAM sino a questo momento. “Di solito, quando parlo del DNA istituzionale mi riferisco alla nostra volontà e capacità di instaurare con i nostri clienti delle relazioni di lungo termine reciprocamente vantaggiose e non un semplice rapporto cliente e fornitore. Vuol dire scambiarsi idee, conoscenze e professionalità per crescere insieme in modo profittevole e nell’interesse degli investitori finali”, prosegue.
Due peculiarità del mercato italiano
Guardando assieme gli aspetti che caratterizzano il mercato italiano, l’esperto ce ne sottolinea due.
Da una parte c’è il quadro normativo e operativo del collocamento, che vede la presenza di un intermediario specializzato come il soggetto incaricato dei pagamenti, mentre negli altri paesi si segue principalmente la strada della distribuzione, dove i fondi sono distribuiti alla stregua di un qualsiasi altro titolo azionario o obbligazionario.
Dall’altra il quadro normativo e operativo dei fondi pensione principalmente negoziali, che vedono la presenza paritaria di datori di lavoro e sindacati nella funzione di governo del fondo e un lavoro operativo importante fatto dai Service Amministrativi, che supportano i fondi pensione insieme al ruolo fondamentale della Banca Depositaria.
“In generale, l’Italia è molto importante per la crescita di DPAM come alcuni altri Paesi chiave in Europa. Noi preferiamo guardare alla nostra attività fuori dal Belgio come a un unico mercato dove le singole nazioni contribuiscono in modo complementare l’una all’altra, favorendo la diversificazione e la solidità del nostro modello di business e di crescita”, commenta.
Posso però dire che per espandere la nostra presenza sul mercato italiano dobbiamo continuare a essere fedeli alla nostra cultura e ai nostri valori.
Per instaurare con i nostri clienti delle relazioni di lungo termine reciprocamente vantaggiose dobbiamo continuare a essere autentici e trasparenti in tutto quello che facciamo, sia sul lato commerciale che su quello delle gestioni, e dobbiamo continuare a investire nelle persone e nella tecnologia per continuare a offrire dei servizi di gestione, commerciali e di supporto all’avanguardia e di qualità.
I temi del 2023
Per concludere uno sguardo ai temi sotto la lente degli investitori per questo primo semestre del 2023. “Il rinnovato interesse per le strategie obbligazionarie, sia governative che societarie, la necessità di costruire portafogli in grado di battere l’inflazione e, quindi, di raggiungere rendimenti reali positivi nel medio termine. E, infine, la volontà di essere sempre più protagonisti negli investimenti sostenibili e responsabili”, spiega Fonzi.
Nel caso delle strategie obbligazionarie, DPAM si era espressa in maniera già molto positiva dallo scorso autunno sui governativi dei mercati emergenti in valuta locale “e il nostro fondo DPAM L Bonds Emerging Markets Sustainable, che quest’anno ha festeggiato i suoi 10 anni di vita e con Rating FundsPeople 2023, è uno dei migliori come rischio rendimento dal lancio”, prosegue il professionista.
Inoltre, a detta di Fonzi, per battere l’inflazione bisogna comunque avere un’esposizione di medio-lungo termine alle azioni. “In un periodo in cui gli aspetti macroeconomici e geopolitici non permettono di fare delle scelte decise in termini di area geografica o di stile, pensiamo che un’allocazione globale in aziende in crescita di qualità sia una scelta sensata tramite il fondo DPAM B Equities World Sustainable”, dice. Come alternativa, Fonzi indica un fondo globale multi-tematico e dirompente, “come il DPAM B Equities NEWGEMS Sustainable, oppure all’Europa, dove le valutazioni sono relativamente più attraenti rispetto agli USA, con i fondi DPAM B Equities Euroland o DPAM B Equities Europe Sustainable (entrambi con Rating FundsPeople 2023, ndr)”, prosegue.
Un’ultima considerazione sulla sostenibilità per quegli investitori e collocatori che vogliono contribuire alla transizione energetica investendo non solo in green bond, “abbiamo anche il fondo DPAM L Bonds Climate Trends Sustainable. In Italia, quasi il 100% dei fondi DPAM investiti o collocati sono art. 8 e art. 9, di cui ben il 75% sono art. 8+ e art. 9”, conclude.