Franklin Technology Fund: una gestione made in Silicon Valley

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Jonathan Curtis, gestore, Franklin Templeton Investments

Il fondo di Franklin Templeton Investments si caratterizza per il fatto di essere gestito strategicamente dalla Silicon Valley (California), nei pressi delle sedi di molte società tecnologiche.

L'obiettivo del Franklin Technology Fund, gestito da Jonathan Curtis e con Rating Blockbuster FundsPeople 2020 è la rivalutazione del capitale mediante l’investimento di almeno due terzi dei suoi asset in titoli azionari di società che ritiene possano trarre vantaggio dallo sviluppo, dai progressi e dall’utilizzo della tecnologia. "Oltre a poter contare sulle risorse e le capacità di Franklin Templeton nella ricerca, il fondo beneficia dell’evidente vantaggio di essere strategicamente situato nella Silicon Valley (California), vicino a molte aziende tecnologiche, e offre un approccio di investimento diversificato nel settore tecnologico orientato alla crescita con una gestione professionale”, afferma Curtis.

Come spiega il gestore, gli undici professionisti degli investimenti garantiscono una ricerca approfondita nel settore tecnologico e nei settori correlati. Inoltre, il team di investimento è affiancato da oltre 30 analisti della ricerca di Franklin Equity Group che, nel loro insieme, vantano più di sei decenni di esperienza nel settore degli investimenti.

Per entrare nel portafoglio, una società deve soddisfare cinque requisiti: un team di gestori di qualità, ottime prospettive di crescita, un buon posizionamento sul mercato, margini di profitto elevati o in crescita e un buon rendimento del capitale investito. Il portafoglio detiene circa 60 società. Le prime 10 rappresentano il 40% del totale. L'87% del fondo è investito negli Stati Uniti e il 10% nell’Asia emergente, soprattutto in Cina.

Indipendentemente delle eventuali conseguenze di breve periodo del Covid-19, il fondo è concentrato sulle società di qualità più elevata che sono in linea con il tema della trasformazione digitale e i relativi sottotemi dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico, come pure cloud computing, collaborazione, flusso di lavoro e analisi dei dati, sicurezza informatica, software-as-a-service, e-commerce, tecnologia finanziaria e pagamenti digitali, pubblicità digitale, percezioni del cliente; e ancora, DevOps (sviluppo software e operazioni relative alla tecnologia dell'informazione) e comunicazioni della rete 5G.

Infine, il team ritiene che tutte le società dovranno aumentare gli investimenti nella tecnologia digitale per comprendere meglio i loro clienti e partner, e fornire un buon servizio a un prezzo competitivo. "A nostro avviso, le società che non investono in tecnologia rischiano di essere svantaggiate con gli abili nativi digitali. In termini di selezione dei titoli azionari, l’obiettivo è investire in società leader ed emergenti di elevata qualità che si adattano alla trasformazione digitale, ma anche in quei fornitori di IT di alta qualità che aiutano le società in questo processo."

Secondo il gestore, quando una società tecnologica vanta un solido modello di business con una leva finanziaria intrinseca, una buona gestione e alcuni vantaggi competitivi sostenibili e significativi, allora può crescere in maniera sostenibile finché si trova in un mercato potenziale complessivo sufficientemente esteso. "Tra i vari parametri chiave, la nostra ricerca prevede un’analisi del potenziale di redditività attuale o a lungo termine di una società, della qualità di una gestione comprovata e della relativa capacità di esecuzione, e di quelli che per noi sono vantaggi competitivi sostenibili di una società", conclude il gestore di Franklin Templeton.