Investire nei mercati emergenti è per molti sinonimo di rischio per via delle instabilità economiche e politiche presenti in tanti Paesi. Tuttavia in un orizzonte temporale lungo questi mercati rappresentano un investimento interessante.
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Negli ultimi cinque anni il rendimento annualizzato dell’indice MSCI Frontier Markets è stato significativamente superiore rispetto al corrispondente indice dei Paesi emergenti, sebbene i mercati di frontiera non siano ancora riusciti a recuperare completamente il ritardo di performance accumulato durante gli anni della grande crisi.
Le valutazioni più attraenti, i dividendi più elevati e l’interessante crescita economica potenziale sono le principali ragioni che giustificano i migliori rendimenti dei Paesi di frontiera negli ultimi anni. "In prospettiva, redditi bassi, dinamiche demografiche favorevoli, sviluppo della classe media, inflazione progressivamente sotto controllo, sebbene volatile nel breve periodo, e capitalizzazione di borsa ancora molto contenuta rendono tali mercati interessanti su orizzonti temporali lunghi, oltre i sette anni, durante i quali si potrebbe beneficiare del graduale processo di convergenza verso livelli di sviluppo più elevati”, spiega Luigi Antonaci, responsabile Equity - Emerging di Eurizon Capital SA.
Fondi frontier con marchio Funds People
Nome del fondo | Rating Funds People |
BMO LGM Frontier Markets Fund | ![]() |
Eurizon Fund - Equity Emerging Markets New Frontiers | ![]() |
NN (L) Frontier Markets Debt (Hard Currency) | ![]() |
Dello stesso parere è Dafydd Lewis, portfolio manager di LGM Investment -boutique di investimento di BMO Global Asset Management specializzata sui mercati emergenti-, secondo cui “l’investimento nei mercati di frontiera resta altamente interessante per l’investitore paziente”. Per l’esperto, infatti, “all’inizio del proprio sviluppo economico e sociale, questi mercati beneficiano di numerosi, importanti e spesso prevedibili trend di crescita secolare. Le popolazioni in molte parti del mondo di frontiera sono in espansione ma, ciò che è più importante, sono giovani e volenterosi di migliorare il proprio standard di vita. Ciò può tradursi in maggiori redditi disponibili e in potere d’acquisto per il consumatore locale”.
Più cauto è invece Roy Scheepe, senior client portfolio manager Emerging Market Debt di NN Investment Partners, secondo cui “rispetto agli investimenti nei mercati sviluppati ed emergenti, quelli nei mercati di frontiera presentano in genere rischi maggiori per via delle instabilità economiche e politiche ancora da sanare. In molti mercati di frontiera, infatti, mancano le istituzioni che invece in mercati sviluppati e in economie più stabili sono già consolidate. È bene ricordare, però, che qualche decennio fa si parlava allo stesso modo di quelli che oggi sono i mercati emergenti, eppure questi ultimi hanno fatto molta strada da allora”.
Un certo scetticismo
Gli investitori tuttavia restano scettici circa l’evoluzione della frontiera. “I motivi della prudenza sono da ricercare nella bassa liquidità che caratterizza questi mercati e che li rende vulnerabili ad improvvisi shock finanziari, come quello del 2008. A questo si aggiunge l’instabilità politica di molti Paesi a cui spesso si associano politiche macro-economiche più populiste che ortodosse”, avverte Antonaci. “Così facendo, tuttavia, gli investitori sottovalutano il beneficio di diversificazione offerto dall’investimento in un indice di frontiera, che raggruppa realtà economiche molto diverse tra loro e poco esposte al ciclo globale.
Queste caratteristiche consentono di scommettere su storie di crescita economica e demografica molto interessanti nel medio/lungo periodo sostenendo un rischio non eccessivo, grazie alla bassa correlazione esistente tra i vari Paesi dell’universo”.
Meno correlazione
Questo tipo di asset, infatti, può continuare a giocare un ruolo all’interno di un portafoglio diversificato. “Molti investitori puntano su questo universo per gestire il rischio”, spiega Manuela Badaway, analista di Morningstar. “I mercati emergenti, ad esempio, sono sempre più correlati con quelli sviluppati di cui subiscono gli umori politici ed economici. I frontier, invece, sono più liberi dalle dinamiche globali”.
La differenza, rispetto a molti emerging e agli sviluppati in generale è che in queste aree di solito investono operatori locali e le loro scelte vengono condizionate quasi esclusivamente da fatti domestici. “Resta inteso che ciascuno dei Paesi di frontiera preso singolarmente ha un elevato rischio politico-istituzionale; pertanto il modo migliore per esporsi all’asset class è quello di farlo attraverso strumenti che consentano l’esposizione contemporanea ai vari mercati dell’universo investibile al fine di ridurre quanto più possibile il rischio idiosincratico di ciascun indice azionario e poter isolare al meglio il trend di crescita economica e demografica e di sviluppo finanziario che caratterizza queste economie”, puntualizza l'esperto di Eurizon.
Più potenziale
I motivi che dovrebbero indurre gli investitori a rivalutare tali mercati sono, innanzitutto, le previsioni di crescita molto robusta. Otto delle dieci economie a crescita più elevata sono mercati di frontiera e di queste, cinque si trovano in Africa (Etiopia, Costa d'Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania e Rwanda).
I fondi di equity emergente che investono di più nei principali mercati di frontiera
Fonte: Morningstar Direct. Dati al 23 agosto 2017.
Fondo | Peso in portafoglio % |
ARGENTINA | |
Schroder ISF Frontier Markets Eq C EUR | 18,93 |
Eurizon Equity EmMkts New Frntrs Z Acc | 17,94 |
East Capital Global Frontier Mkts A EUR | 16,94 |
MS INVF Frontier Emerging Mkts Eq Z | 16,2 |
Nomura Fds Glbl Frontier EM Eq A EUR Acc | 15,95 |
COLOMBIA | |
Parvest Equity New Frontiers I C | 7,13 |
BSF Emerging Markets Eq Strats D2 EUR | 3,11 |
Comgest Growth GEM Promis Coms EUR I Acc | 2,88 |
Carmignac Pf Emerg Discv A EUR Acc | 2,55 |
BMO LGM Frontier Market B USD Acc | 2,17 |
FILIPPINE | |
Parvest Equity New Frontiers I C | 7,47 |
Carmignac Pf Emerg Discv A EUR Acc | 7,12 |
Evli Emerging Frontier B | 6,66 |
Base Inv Emerg & Frontier Mkts Eq A EUR | 6,41 |
HSBC GIF Frontier Markets AC | 5,83 |
PAKISTAN | |
Nomura Fds Glbl Frontier EM Eq A EUR Acc | 16,03 |
Eurizon Equity EmMkts New Frntrs Z Acc | 12,84 |
Evli Emerging Frontier B | 12,4 |
MS INVF Frontier Emerging Mkts Eq Z | 12,15 |
HSBC GIF Frontier Markets AC | 11,44 |
PERÙ | |
Parvest Equity New Frontiers I C | 6,64 |
BMO LGM Frontier Market B USD Acc | 5,27 |
MS INVF Breakout Nations Z | 4,77 |
MS INVF Emerging Leaders Equity Z | 3,78 |
Templeton Frontier Markets I(acc)EUR | 3,54 |
VIETNAM | |
Templeton Frontier Markets I(acc)EUR | 14,65 |
ARISTEA Sicav New Frontiers Eq R EUR Acc | 14,05 |
East Capital Global Frontier Mkts A EUR | 12,85 |
Evli Emerging Frontier B | 12,45 |
T. Rowe Price Frontier Markets Eq I USD | 12,33 |
"L’Africa è certamente una regione alla quale prestiamo molta attenzione e che è uscita completamente dalle grazie degli investitori istituzionali dopo l’euforia del 2013-2014, mentre le valute oggi sono molto più svalutate rispetto a quanto lo fossero prima", spiega l'esperto di BMO. "Ciò che è più importante è che le valutazioni di buoni business sono molto più convenienti e questa è una eccellente combinazione per un investitore di lungo periodo che investa in dollari, e per questo siamo fiduciosi sui rendimenti di lungo periodo che è possibile generare con questi investimenti".
Inoltre molti di questi Paesi frontiera hanno avviato importanti programmi di riforme a sostegno dello sviluppo economico e da questo punto di vista un ruolo importante è stato svolto dall'andamento dei prezzi delle materie prime.