Fuggetta (Bayes): "I Pir alternativi sono una grande opportunità per le small caps italiane"

Massimo Fuggetta news
Massimo Fuggetta, CIO di Bayes Investments (foto ceduta)

Secondo le stime ufficiali, quest’anno potrebbero diventare dei prodotti di punta nel settore del risparmio gestito. Da una parte convenienti per i risparmiatori, dall’altra costruiti per favorire la piccola media impresa. Parliamo dei Pir alternativi. Come i Pir originali, lanciati nel 2017, godono di un notevole vantaggio fiscale: l’esenzione dall’imposta sui guadagni in conto capitale dopo un periodo di detenzione di cinque anni. Permettono, inoltre, di azzerare l’imposta di successione. L’incentivo scaturisce dalla volontà del governo di accrescere la quota di risparmio italiano investito nelle pmi del Paese: i Pir alternativi devono essere investiti per almeno il 70% in titoli di aziende italiane. “È solo con i Pir alternativi che l’obiettivo fondamentale della legge sui Pir viene pienamente realizzato”, spiega Massimo Fuggetta, CIO di Bayes Investments, gestore del Made in Italy Fund che investe appunto in pmi italiane con capitalizzazione sotto il miliardo.  

Le 270 società quotate in cerca di Pir

“Ci sono attualmente circa 370 società quotate in Borsa Italiana, per un valore complessivo di circa 590 miliardi di euro. Di queste, le prime 40 in ordine di capitalizzazione sono incluse nell’indice MIB40 e hanno un valore complessivo di circa 480 miliardi, pari all’81% del totale. Le successive 60 sono incluse nell’indice Mid Cap e hanno un valore complessivo di 88 miliardi, pari al 15% del totale. Dunque, le prime 100 società rappresentano il 96% del valore del mercato. Le rimanenti 270 società valgono complessivamente solo il restante 4%. Sono queste le pmi che hanno più bisogno del sostegno dei risparmiatori italiani”, afferma il manager. E su queste, infatti, dovranno costruirsi i nuovi Pir alternativi. Un mercato piccolo, in realtà, forse anche troppo. Ma, come spiega Fuggetta, la legge sui Pir potrebbe innescare una reazione a catena: a più domanda più offerta. E di qualità. “Si tratta di un’enorme opportunità per le small caps italiane di realizzare quel valore che finora è rimasto sottotraccia. C’è stato poco interesse, poca domanda e quindi poca liquidità in questo segmento di mercato. Coi Pir alternativi già quest’anno ci sarà una domanda importante di small caps che verrà solo parzialmente soddisfatta dagli IPO che continueranno a registrarsi sul mercato. Sono convinto che la domanda sovrasterà l’offerta, permettendo alle small caps di valore di emergere”.

Un portafoglio concentrato e diversificato

Sono questi d’altronde i titoli su cui il Made in Italy Fund, un sub-fund di Atomo Sicav, gestita dalla lussemburghese Casa4Funds SA, ha puntato. Nato nel maggio 2016 come fondo aperto UCITS dedicato alle small caps quotate, il prodotto ha un portafoglio concentrato in 30 aziende, tutte small caps, molte quotate sull’AIM, “il giusto compromesso tra la necessità di diversificazione sia per titoli che per settore”, dice Fuggetta. Il cuore del prodotto è composto da titoli di società manifatturiere e tecnologiche, il fiore all’occhiello dell’industria italiana. Si tratta di small caps che vengono valutate in base alla gestione, la profittabilità e la crescita e che il team di advisory di Bayes Investments incontra personalmente. “Ci sono tante belle realtà su cui investire ma cerchiamo di selezionarle con un approccio bottom up, facendo attenzione che alla fine abbiano un grado di diversificazione sufficiente ed adeguato. Per lo stockpicking sono, infatti, fondamentali un’analisi molto approfondita di ogni società e una forte conoscenza del management”.

Ottimisti sull'Italia

Il fondo, che al momento ha masse per 5 milioni, ha avuto una storia altalenante, tra ottimi rendimenti e perdite legate ai cicli del mercato. “Nei primi due mesi dell’anno, abbiamo già recuperato tutte le perdite del 2020. Siamo positivi rispetto al 2021. Col nuovo governo guidato da Mario Draghi, l’immagine dell’Italia ne sta beneficiando, anche verso i nostri clienti istituzionali esteri. È chiaro che se si guarda al Paese con approccio top down è difficile per gli investitori pensare che sia un buon posto in cui investire. Per questo l’Italia spesso viene sottopesata. Noi restiamo comunque ottimisti”.

Su queste premesse, Solution Capital Managament SIM ha scelto di avvalersi della consulenza di Bayes per la prima linea di gestione patrimoniale in Pir alternativi, lanciata lo scorso dicembre. “Abbiamo appena avviato la raccolta ma siamo ottimisti sulla possibilità di raccogliere svariate decine di milioni”, conclude Fuggetta.