L’integrazione delle variabili ESG e la gestione dei dati diventano delle variabili da tenere sempre più in considerazione nel processo di selezione di un fondo.
Durante il processo di selezione, un buon fund selector non può limitare la sua attenzione alla valutazione dei risultati. Gli indicatori di rischio-performance sono importantissime sotto l’aspetto di un primo screening quantitativo, ma il valore aggiunto che viene dato dal professionista è l’analisi qualitativa. Spesso, nel momento in cui il fund selector decide di investire non compra un fondo, ma compra il gestore. Il track record del portfolio manager ci dà un’idea di come può comportarsi di fronte a dei possibili scenari futuri. Ma il lavoro del fund selector non finisce qui. Il dialogo continuo, aiuta a capire quali saranno le strategie e le scelte d’investimento che il gestore metterà in campo.
Due tematiche di primaria rilevanza nella portfolio construction
Quando parliamo di selezione, è importante capire qual è l’importanza che il gestore del fondo dà alle variabili ESG e alla gestione dei dati. In occasione dell’evento organizzato da SIAT “Osservatorio Investment Management”, Manuela Maccia, direttore Investimenti e Prodotti di BNL-BNP Paribas ricorda come il tema della sostenibilità ha cambiato le scelte d'investimento. “I fondi che adottano dei criteri ESG nella portfolio construction hanno dimostrato una maggiore resilienza”, spiega. “Inoltre anche dal punto di vista del tema della profilazione della clientela, il consulente finanziario dovrà cercare di capire la sensibilità del cliente nei confronti del tema”.
Oltre agli investimenti ESG, un altro tema importante è la gestione dei dati. Durante la tavola rotonda, moderata da di Davide Bulgarelli, presidente SIAT, si è parlato di alternative data. Oltre ai dati tradizionali, ci sono tutti quelli provenienti da social, blog, forum e canali adatti per prendere decisioni di investimento. “Sono dati che si basano sullo studio del sentiment sui social network che possono individuare le tendenze e migliorare le scelte di timing d’investimento”, spiega Alessandro Nilo, head of Quantitative Research di Pictet WM Zurigo. “Al momento sono più di 800 divisi in 20 categorie e sono utilizzati soprattutto dagli hedge fund”.
Teodor Naoumov, head of Quantitative Portfolio Management di Pramerica SGR aggiunge “Ci sono molti studi al riguardo, addirittura per determinare gli scoring ESG in tema di alternative data. Bisogna riconoscere però che i tempi non sono ancora maturi, c’è la necessità di avere dati più robusti che possano essere elaborati con dei back test”.
Alessandro Greppi, Equity & Funds of Funds portfolio manager di Zurich Investment Life ricorda l’importanza della tempestività del dato. “L’informazione deve essere veloce. I dati sono troppo lenti nell’essere pubblicati e quindi gli investitori rimangono troppo tempo nell’incertezza”, conclude.