I professionisti italiani hanno in comune alcuni fattori chiave che determinano la loro selezione finale. Ecco i loro processi.
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Funds People ha chiesto ad un ristretto gruppo di fund selectors locali, quali sono i principali aspetti che tengono in conto quando scelgono un fondo di investimento.
Analisi quantitativa e qualitativa, processo di investimento e team di gestione sono i driver in comune dei professionisti.
Ecco il riscontro dei fund selectors italiani intervistati
Mariachiara Mauri - funds manager Gestioni Multimanager
La nostra selezione dei fondi prevede criteri di tipo sia quantitativo sia qualitativo. Più in dettaglio, nell’ambito dell’analisi quantitativa, si utilizzano molteplici indicatori tra cui spiccano indicatori di sensibilità al mercato (beta), indicatori di performance e consistenza (performance su diversi periodi e generazione di alpha), indicatori di rischio/rendimento in un’ottica di medio lungo periodo (volatilità e information ratio). I punti più rilevanti dell’analisi qualitativa - la cosiddetta due diligence – si basano, invece, sullo studio della struttura della società, sulle caratteristiche del team di gestione, sui ruoli chiave all’interno del team, sul processo di investimento e coerenza dello stesso, sull’accessibilità e trasparenza del portafoglio del fondo. Al termine dell’analisi quanti-qualitativa viene riportato un giudizio di sintesi.
Va ricordato, tuttavia, che fase fondamentale e primordiale del processo di selezione è la definizione di peer group omogenei all’interno dei quali verrà poi individuata la miglior soluzione possibile a seconda delle fasi di mercato. Attualmente, nelle nostre selezioni, stiamo preferendo fondi discrezionali con approccio bottom up poiché, tipicamente, la riduzione di correlazione tra titoli, come sta avvenendo ad esempio in Europa, può creare un contesto favorevole per gli approcci specializzati nello stock picking.
Flavia Bucci e Barbara Costa, fund selectors
Il nostro processo di fund research prevede inizialmente una fase quantitativa, durante la quale l’universo dei fondi presenti sul mercato viene riclassificato in gruppi omogenei, per essere poi esaminato tramite diversi indicatori di performance e rischio su più orizzonti temporali. La fase successiva a cui accedono solo i fondi che superano la prima analisi rappresenta il vero cuore del processo. Iniziano infatti gli incontri diretti con i gestori per esaminare la loro filosofia di gestione, la robustezza del processo di investimento, il numero e le competenze delle persone della struttura coinvolte nella gestione e il turnover dei gestori. Al termine di questo rigoroso processo di analisi, ad ogni fondo analizzato viene assegnato un rating e solo i migliori potranno essere inseriti nei portafogli. Le strategie utilizzate vengono selezionate in modo da costruire dei portafogli molto diversificati in termini di stile e di posizionamento, in grado di performare in diverse fasi di mercato. Ogni fund selector é specializzato in specifiche asset class e ogni fondo selezionato viene rivisto almeno una volta all'anno.
Michele Gesualdi - chief investment officer di Kairos London
Il gruppo multi-manager di Kairos puó vantare un'esperienza di oltre 15 anni nella selezione di gestori, con un track record impeccabile anche durante fasi difficili di mercato. Questo deriva da un focus di ricerca di boutique e gestori che abbiano un importante vantaggio competitivo ed una specializzazione superiore alla media in un determinato settore, asset class o area geografica. Crediamo da sempre che investire in fondi piú innovativi e con il corretto livello di masse in gestione sia un prerequisito importante per la generazione di alpha. Non investiamo infatti in societá in una fase embrionale della loro evoluzione ma al tempo stesso evitiamo i giganti dell'industria del risparmio gestito che a nostro giudizio non possono aggiungere valore come conseguenza della loro grandezza. La nostra tendenza e' quindi quella di ricercare un sottile equilibrio di soliditá infrastrutturale, massima competenza sul fronte investimenti ed al tempo stesso flessibilitá per adeguarsi al contesto in continua evoluzione dei mercati finanziari odierni.
Chiara Fruscio, senior portfolio manager nel team Gestione Quantitative
Negli ultimi anni, abbiamo sviluppato una metodologia proprietaria focalizzata sulla selezione dei comparti/fondi con approccio total return: oltre alla correzione/normalizzazione dei NAV ufficiali per omogeneizzarli ai mercati, l’analisi rolling delle serie storiche ci permette di creare dei peer con differenti livelli di volatilità all’interno dei quali individuiamo i driver di performance e le correlazioni. Le serie vengono poi ulteriormente analizzate con modelli di trend ponderati inversamente alla rischiosità del comparto con l’approccio EWMA.
Linda Andreoletti, portfolio manager nel team Gestioni Quantitave
La selezione degli OICR è frutto di elaborazioni quali/quant finalizzate all’individuazione dei migliori gestori attivi e disciplinati per ogni classe d’investimento; i comparti/fondi devono presentare le seguenti caratteristiche: performance positive e regolari verso benchmark, capacità di remunerare positivamente le bets (information ratio), ridotta estensione e profondità dei downside rispetto al benchmark. Per il monitoraggio delle posizioni attive viene utilizzato un approccio di stima sviluppato internamente e vengono analizzate le componenti di rischio sistematico e specifico oltre all’evoluzione della probabilità di overperformance rispetto al benchmark su orizzonte annuale.