Fund selector: inflazione elevata e recessione inevitabili, ma aspettative sui ritorni ottimistiche

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Jeremy Lapak (Unsplash)

Uno scenario complesso di inflazione elevata e con una recessione inevitabile quello previsto dai fund selector per il 2023. Ma nonostante i molteplici rischi, le loro aspettative sui ritorni sono ottimistiche. È questo il quadro che emerge dall’ultimo sondaggio realizzato da Natixis IM, che ha intervistato 441 fund selector di società che gestiscono oltre 30 mila miliardi di dollari di patrimonio totale dei clienti, appartenenti alle principali piattaforme di gestione patrimoniale, banche private e assicurazioni di tutto il mondo.

Dopo un 2022 di inflazione in continua ascesa, turbolenze geopolitiche e prezzi dell’energia alle stelle, i fund selector per l’anno in corso si aspettano un contesto simile. Inflazione (70%) e tassi d’interesse (63%) restano le principali preoccupazioni di portafoglio, mentre un errore delle Banche Centrali (52%) è al primo posto tra i rischi economici. E a tutto ciò bisogna aggiungere che il 62% dei fund selector a livello globale ritiene che una recessione sarà assolutamente necessaria per riportare l’inflazione sotto controllo.

Impatti sui portafogli

Eppure sebbene le prospettive siano difficili, i fund selector rimangono ottimisti per l’anno a venire: il 73% afferma che manterrà o aumenterà le ipotesi di ritorno medio dell’8,8%. Per raggiungere tali aspettative, in pochi ritengono di dover apportare modifiche radicali alla strategia di portafoglio. Ciononostante nelle allocazioni sono in atto piccoli ma significativi cambiamenti per affrontare l’incerto contesto economico e di mercato. Se da un lato i fund selector considerano l’inflazione un rischio chiave per il portafoglio, dall’altro vedono una potenziale opportunità nei conseguenti rialzi dei tassi d’interesse. Alla luce di ciò, tre quarti degli intervistati ritengono che l’aumento dei tassi porterà a una rinascita del fixed income tradizionale,con il 51% che dichiara di voler aumentare gli investimenti in titoli di Stato e un altro 46% che dichiara di voler aumentare le allocazioni in società investment grade.

Sul fronte azionario, i fund selector sembrano essere relativamente ottimisti per il 2023, in quanto cercano di variare l’esposizione per cogliere il potenziale rialzo delle dislocazioni di mercato. Sei su dieci (59%) sono ottimisti sulle azioni, il 9% in più rispetto agli investitori istituzionali intervistati il mese prima.

I fund selector prevedono di mitigare il rischio attraverso il continuo ricorso agli investimenti alternativi. Quasi sei su dieci affermano di raccomandare un aumento delle allocazioni a questa tipologia di strumenti a causa di livelli di rischio più elevati. L’attenzione al rischio è tale che il 63% degli intervistati ritiene che gli alternativi debbano essere inseriti nei portafogli dei pensionati per contribuire a mitigare la loro esposizione. Nell’ambito dei prodotti alternativi, i fund selector sono più propensi ad aumentare l’allocazione alle infrastrutture (48%), seguite dal private equity (43%), dalle strategie absolute return (32%) e dal private debt (31%). Il 64% ritiene che nel 2023 i portafogli composti per il 60% da azioni, per il 20% da obbligazioni e per il 20% da alternativi sovraperformeranno i portafogli tradizionali 60:40.

Gestione attiva

A sostegno di ciò, le scelte di allocazione mostrano che i fund selector guardano agli investimenti attivi come a uno strumento fondamentale per la gestione dei portafogli dei clienti nell’attuale contesto. L’80% degli investitori professionali afferma che la gestione attiva è necessaria per trovare alfa durante una recessione e il 72% ritiene che gli investimenti attivi sovraperformeranno quelli passivi. Ciò ha spinto il 59% dei fund selector a considerare un aumento dell’allocazione ai fondi attivi quest’anno.

ESG

Si prevede che gli investimenti sostenibili registreranno il maggiore incremento di allocazione nel 2023, con il 61% dei fund selector che dichiara di voler aumentare l’esposizione, percentuale che sale al 74% nell’area Emea, dove la Mifid III impone a tutti i consulenti finanziari di discutere di investimenti sostenibili con i propri clienti. Solo il 48% dei fund selector in Nord America ha in programma di aumentare gli investimenti sostenibili.

Molti guardano anche ai private asset per migliorare la propria offerta di sostenibilità, con il 30% che dichiara di volersi rivolgere ai mercati privati per l’impact investing. Ciò riflette la tendenza più ampia verso i mercati privati in generale. Anche se il quadro dei rendimenti inizia a cambiare, il 50% dichiara che aumenterà la propria offerta di investimenti privati e il 44% ritiene che gli asset privati rappresenteranno un rifugio sicuro per gli investitori. 

Portafogli modello

I portafogli modello stanno assumendo un’importanza crescente per i fund selector che cercano di gestire le aspettative dei clienti e di unificare l’offerta di investimento: il 79% ha dichiarato che la propria società offre un qualche tipo di portafoglio modello. L’82% ritiene che i modelli consentano di offrire ai clienti un’esperienza d’investimento più coerente e l’86% afferma che i modelli forniscono un approccio ottimizzato. Il 76% dichiara inoltre che l’offerta di modelli ai propri clienti aiuta a gestire l’esposizione al rischio. Le capacità dei modelli focalizzati sugli investimenti ESG saranno al centro dell’attenzione nel 2023: quasi la metà (49%) dei fund selector ha dichiarato che la propria società intende aggiungere portafogli sostenibili alla propria offerta.

Mentre i selezionatori cercano di accrescere la propria offerta di modelli, si rivolgono anche a gestori terzi. Le precedenti survey di Natixis mostrano che l’utilizzo di gestori terzi da parte dei fund selector è più che raddoppiato in due anni, passando dall’11% del 2021 al 24% del 2023.