Furio Pietribiasi è responsabile delle operazioni commerciali di Mediolanum in Irlanda. È amministratore delegato di Mediolanum International Funds, la piattaforma europea di asset management del Gruppo Banca Mediolanum, e membro del Consiglio di amministrazione di Mediolanum International Life.
È attivo nel settore dei servizi finanziari irlandesi da oltre 25 anni e ha fatto parte di diversi gruppi consultivi sponsorizzati dal governo per la gestione patrimoniale e i fondi. In precedenza è stato presidente del Consiglio di amministrazione dell'Associazione irlandese dei gestori di investimenti e del Consiglio di amministrazione di Financial Services Ireland (parte di IBEC), di cui è tuttora membro. Nell'ambito del suo impegno internazionale nel settore, ha co-presieduto il Brexit Stream del Dialogo Anglo-Irlandese tra la City di Londra e l'FSI ed è ancora oggi membro attivo e collaboratore del dialogo.
Furio è un investitore attivo in start-up del settore Fintech e ha ricoperto il ruolo di membro del CdA e di consulente in alcune società in rapida crescita in Irlanda, Regno Unito e Italia, tra cui Scalapay, Soldo Financial Services e in precedenza Prima Assicurazioni. Ha inoltre fondato ed è stato presidente della Camera di Commercio Italiana in Irlanda, parte di Assocamere Estero, e Console Onorario della Repubblica di San Marino.
Un obiettivo professionale e personale
Dal punto di vista professionale il mio obiettivo è quello di riuscire a radicare i valori morali e imprenditoriali che sono alla base del successo di Mediolanum, in una realtà estera in costante crescita, con professionisti di ogni età con oltre 16 nazionalità e culture e mentalità molto diverse. Una volta raggiunto questo obiettivo sono convinto che avremo costruito qualche cosa di unico anche nel settore dell’asset management.
A livello personale mi sono ripromesso di dare la medesima priorità alle attività di business e ad alcune iniziative sociali in cui sono coinvolto. Sono giunto alla conclusione che il contributo economico è sempre un buon punto di partenza, ma il vero valore è dedicare il proprio tempo, essere coinvolti nei processi e progetti allo scopo di sostenere organizzazioni meritevoli con le proprie competenze, conoscenze e networking.
Un ricordo o un apprendimento/insegnamento professionale
La crisi del 2008 è stato il momento più formativo della mia vita professionale perché mi sono trovato a ricoprire il ruolo di AD in un momento critico, di cambiamento per l’azienda in Irlanda e nel mezzo di una crisi finanziaria che complicava le cose. Eravamo già grandi in termini di asset gestiti, io conoscevo molto bene la nostra realtà, ma la pressione era enorme pensando all’impatto che un mio errore avrebbe potuto avere sui nostri clienti o finanziariamente a livello di Gruppo. L’operatività era già molto complessa e ogni giorno emergevano rischi e problemi inaspettati senza che esistessero soluzioni pronte. In quel periodo ho imparato come analizzare e gestire in modo rapido ed efficace situazioni e problemi completamente nuovi. Questo mi è servito tantissimo anche a livello di crescita personale come individuo imparando a gestire le mie emozioni e distinguere tra stress positivo, generato dalla pressione per le cose veramente importanti, e dallo stress negativo, che spesso ci auto creiamo per insicurezza, ambizioni personali e orgoglio, e che può indurre a fare errori.
Un concorrente/collega che ammira
La fila dei concorrenti che stimo e ammiro è infinita, per motivi diversi. La nostra realtà è ancora piccola rispetto ad un’industria globale popolata da giganti. Sono molto autocritico e avendo la fortuna di potermi confrontare costantemente con molti executives o CEO di players Italiani o esteri, alcuni dei quali sono anche amici da anni, mi rendo conto che ho da imparare sempre qualcosa da tutti e ancora tanto da fare. Questo mi aiuta molto a tenere i piedi per terra.
Una riflessione sul vostro settore
È un settore in costante evoluzione con molte sfide complesse a livello di modello di business e continui cambiamenti regolamentari. Io non penso che sia solo una fase, ma credo sia invece diventata una caratteristica strutturale della nostra industria. La ricchezza nel mondo continua ad aumentare grazie alla crescita delle economie dei paesi e delle singole aziende ed inevitabilmente continuerà a crescere anche la nostra industria, ma con responsabilità e rischi sempre maggiori. Quindi il nostro futuro ci riserva grandi opportunità ma bisogna che la nostra industria riconosca ed accetti questo ruolo importantissimo pensando, investendo e operando in modo piu’ strategico e imprenditoriale per affrontare le sfide di lungo termine.
Se non avesse scelto la finanza, in cosa le sarebbe piaciuto lavorare?
Avevo l’opportunità di continuare a lavorare nell’azienda di famiglia dove ero sempre stato molto attivo e che mio padre ha deciso di vendere perché mi aveva visto estremamente determinato nel mio nuovo percorso professionale. Entrare in finanza è sempre stato finalizzato ad avere accesso alle imprese. Sono cresciuto nell’instancabile Veneto negli anni ‘80 nel pieno boom imprenditoriale. Ho sempre amato entrare nel merito dei business, dal prodotto, alla gestione fino alla vendita. Quindi sono sicuro che avrei gestito una società mia, ma in Mediolanum ho trovato la possibilità di esprimere il mio spirito imprenditoriale e ho avuto lo spazio per costruire tanto. Ma più importante ho lavorato con tante persone che hanno creduto e investito in me e a cui devo molto perché mi hanno formato come manager.
6/6