Laureato in Economia all'Università Bocconi di Milano, Filippo Casagrande è, dal 1° gennaio 2024, Chief Investment Steering & Sustainability Officer di Generali Investments. Casagrande ha un'esperienza di oltre 37 anni nell'attività di investimento e selezione di principal e real asset. In Generali Assicurazioni dal 2009, ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità: inizialmente responsabile del team di investimento Fixed Income e Currencies, nel 2013 è stato nominato CIO della Società di Gestione Interna.
Da gennaio 2014 a marzo 2015 è stato anche CIO di Generali Investment Asia, con sede a Hong Kong. Alla fine del 2015 è stato nominato head of Special Situations del Gruppo Generali e successivamente, nello stesso anno, ha assunto il ruolo di head of Multi Manager Solutions estendendo la sua responsabilità agli investimenti in strumenti di private debt globali. Infine, a partire da febbraio 2020 ha avuto la responsabilità di razionalizzare il portafoglio assicurativo con la descrizione e la definizione della strategia di investimento di tutte le Compagnie su tutte le asset class.
Un obiettivo professionale e personale
Il mio più grande auspicio è che l’attività di Direzione Investimenti riesca a dimostrare di esser affidabile nel lungo periodo, eticamente credibile superando i limiti e difficoltà che negli anni abbiamo affrontato, in grado di imprimere una accelerazione nel processo di trasformazione ambientale nel mondo – penso ad esempio ai Green Bonds e alla Green Economy e al cambiamento climatico. A rischio di sembrare romantico o naif o entrambi, il settore finanziario si basa sulla Fiducia, nel senso più ampio del termine, e mi auguro che gli esseri umani riescano a dimostrare di esser più affidabili dei computer. La mia visione della storia è che sia guidata dalle azioni straordinarie di eroi la cui memoria viene tramandata per secoli. Anche per questo penso che l’industria abbia disperatamente bisogno di nuovi Soros, Tudor Jones e Drucknemiller e che difficilmente la risposta ai bisogni dei clienti è in un algoritmo.
Quale un ricordo o un apprendimento/insegnamento professionale?
L’attività di Direttore Investimento richiede tre qualità principali: spirito critico, esperienza, agilità mentale.
Serve spirito critico in quanto ci si trova spesso, se non sempre, di fronte a qualcuno che sostiene di esser meglio dei peers. Bisogna capire quando c’è effettivamente un vantaggio competitivo, se esso è sostenibile nel tempo e se esso dipenda da un processo di investimento
L’esperienza è essenziale in quanto anni, se non decenni, di esperienza sui mercati insegnano una cosa fondamentale che gli anglosassoni riassumono in un motto “humble or be humbled”. Spesso chi ha avuto un 2-3 anni di buone performance inizia a pensare di esser infallibile e l’overconfidence impedisce ai gestori di tener la guardia sempre alta e le antenne sempre dritte.
L’agilità mentale, che a volte trascende in una view contrarian, è essenziale perché spesso accade che le strategie o i gestori che sono i winners di oggi diventano i losers di domani e viceversa: innamorarsi delle proprie view o di un track record scintillante è un errore che CIO non deve commettere.
Una riflessione sul settore
Svegliatevi ogni giorno ringraziando il cielo di lavorare nel settore finanziario perché è il settore più bello del mondo, dove ogni giorno è interessante e pieno di stimoli. Viviamo in un’epoca difficile: chiunque abbia figli conosce le difficoltà che le nuove generazioni affrontano o dovranno affrontare. È una cosa che io come padre vivo con ansia ed inquietudine. Noi privilegiati che lavoriamo in un settore costantemente in crescita o comunque dentro una realtà privilegiata, a volte distante dalle difficoltà dell’economia reale, degli stipendi bassi, dello sfruttamento e dei lavori routinari e noiosi, dobbiamo sempre esser grati per l’enorme fortuna che ci è piovuta addosso e ripagare il destino di far parte di questo esclusivissimo club lavorando sodo, seriamente e con umiltà.
Negli ultimi anni la maggior innovazione nella mia attività di portfolio construction risiede nella ricerca di maggiore diversificazione e di smart carry con l’aumento della ricerca di safe yield nell’ambito real assets. L’utilizzo di asset managers esterni specializzati in nicchie di mercato è un ulteriore elemento che accelera la ricerca di Alpha. Più in generale, una visione più ampia, sia geograficamente che per asset classes hanno plasmato la ricerca di extra performance e di miglioramento degli sharpe ratios.
Se non avesse scelto la finanza, in cosa le sarebbe piaciuto lavorare?
Da giovane ho sempre creduto nell’uguaglianza e nella meritocrazia. Non vi è nessun settore al mondo che riflette questi due valori meglio dei mercati finanziari: la performance di un fondo rispetto ai peers e al mercato non dipende dall’estrazione sociale o dalla razza o dalla religione del gestore: dipende da quanto è bravo. Tutti siamo uguali di fronte al mercato e tutti dobbiamo sempre ricordarci che bisogna esser umili con Mr. Market o verremo umiliati a breve. Ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno si riparte da zero e bisogna mantenere un focus alto, la barra dritta e la consapevolezza che senza duro lavoro, il fallimento è dietro l’angolo. Questo è il lavoro che volevo fare e che continuo a fare ogni giorno.
5/6