Il servizio è quello di costruire un portafoglio gratuito basato sul proprio obiettivo di investimento. I modelli proposti sono quattro e sono sviluppati per obiettivo. L’importo parte da 10mila euro circa.
Muoversi sui mercati è diventato sempre più complicato. Così, complice la tecnologia, c’è chi ha pensato di fare un servizio di consulenza generica, non a pagamento, per chi voglia affacciarsi al tema degli investimenti o per chi negli investimenti ci lavora e necessiti di una piattaforma in più. Ecco che Fundstore.it, piattaforma web di fondi comuni e Sicav di Banca Ifigest, insieme alla società fintech indipendente AdviseOnly, specialista nei servizi di costruzione dei portafogli, ha lanciato un nuovo servizio di consulenza gratuito che permette a qualsiasi investitore retail di costruirsi la sua asset allocation e, eventualmente, acquistare direttamente i fondi che compongono il portafoglio. L’idea, insomma, è quella di offire soluzioni di investimento lineari e realizzate da professionisti del settore. L’obiettivo? Costruire il proprio patrimonio nel modo più coerente possibile rispetto all’obiettivo da raggiungere.
Nella sezione ‘Portafogli’ dell’homepage di Fundstore.it sono proposti quattro modelli di investimento sviluppati per obiettivo: il portafoglio ‘Absolute Return’, che vuole conseguire un rendimento positivo indipendentemente dall’andamento dei mercati; il portafoglio ‘Figli’, che si propone di accumulare un capitale per il futuro dei figli; il portafoglio ‘Pensione’ che vuole costruire un capitale per integrare il reddito pensionistico e il portafoglio ‘Reddito’, che punta a generare flussi di cassa regolari preservando il capitale. Basta impostare l’importo (a partire da 10 mila euro circa) e l’obiettivo per ottenere un’asset allocation che potrà essere poi personalizzata ulteriormente per durata e livello di rischio.
“I clienti ci chiedono sempre più spesso di essere affiancati nella scelta dei tanti strumenti che mettiamo a disposizione. Abbiamo quindi deciso, almeno in questa prima fase, di seguire la strada della consulenza generica perché è un modo semplice, gratuito e trasparente di aiutare il risparmiatore a scegliere tra le varie soluzioni d’investimento", commenta Simone Calamai, AD di Fundstore.it. Una volta definito il proprio modello di investimento, si può decidere di mettere in pratica i suggerimenti acquistando, con un processo semplice e veloce, i fondi che compongono il portafoglio. Fundstore, che ha circa 5000 clienti dai 10mila ai 3 milioni di euro, mette a disposizione una piattaforma di oltre 5mila fondi di più di 150 gestori, senza commissioni di ingresso, uscita e switch.
Ci sono però, ancora, dei punti da definire e migliorare, sul fronte dei costi. Nel servizio, infatti, il grande assente è il Ter del portafoglio, ovvero l’indicatore sintetico di spesa dei fondi comuni, che consentirebbe all’investitore di avere un’idea degli effettivi costi sostenuti per l’acquisto di tutti i prodotti. Il Ter, del resto, anche se non sempre riesce a fornire una visione completa dei costi totali a capo del sottoscrittore, racchiude in sè una serie di voci di costo che possono essere definite certe. In altre parole: commissioni di gestione, commissioni di performance (se presenti), Ter degli eventuali comparti in cui il fondo investe, compenso della banca depositaria, spese di revisione del fondo, spese legali e giudiziarie, spese di pubblicazione del valore quota e di prospetto informativo e altri oneri gravanti sul fondo. Infine, se le cose cambiano nel corso del tempo, il portafoglio non prevede un adeguamento automatico. In altre parole, è in capo all’investitore la decisione di ribilanciare o meno l’asset allocation. Spiega Calamai: “questo succede per problemi di compliance e perché non siamo in regime di consulenza personalizzata bensì di consulenza generica. Questo è uno strumento che avvicina e agevola la confidenza verso l’uso di internet per tutta una fascia di clienti che ne è ancora molto distante. E può essere uno strumento molto utile anche per l’industria, ovvero per i consulenti, in primis quelli indipendenti”.