Cherete Kos, efcharistò!

È un piccolo angolo di mondo sospeso tra il blu del mare e l'azzurro del cielo, nel cuore del Mediterraneo ad un passo dalla Asia e dall'Europa, tormentato ma meraviglioso per quella mescolanza di culture e per il fascino che ha la terra viva dei vulcani. 

Kos regala profumi, colori e sapori in 40 kilometri di natura incontaminata riportando agli occhi dei visitatori il passato glorioso delle grandi civiltà che l'hanno dominata: micenei,  dori,  romani, bizantini. Capitelli, colonne, templi, chiese, piazze e teatri puntellano il suo capoluogo ed i paesi della sua terra: Kefalos, Zia, Kardamena, Antimakia. Kos ha conosciuto nel secolo scorso anche la durezza dell'occupazione -i francesi, i turchi, gli italiani ,i tedeschi -da cui si è liberata nel 1948 divenendo greca.

Ovunque oggi svetta bianca e blu la bandiera di uno stato, povero economicamente quanto ricco e generoso con il mondo intero. Qui, come in molte delle centinaia di isole greche e come ad Atene, è nato infatti un pezzetto del pensiero moderno. Kos diede i natali al grande Ippocrate, il padre della medicina moderna. A lui è dedicato il grande platano della città di Kos sotto il quale Ippocrate impartiva i primi insegnamenti. Era circa il 400 a.C e stupiscono la semplicità e la lucidità di un pensiero tuttavia rivoluzionario per l'epoca, che per la prima volta faceva della medicina una scienza metodica allontanandola dalla religione e dagli dei, senza altro fine che aiutare il prossimo e trasmetterla agli altri scienziati. 

Ippocrate studiò e insegnò nell'Asclepion di cui sono pervenute fino a noi le rovine visitabili a pochi chilometri da Kos.

"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo", "... gli uomini di arte conoscono il perché e la causa" diceva. Quanta saggezza in tanta semplicità.

Ippocrate visse 104 anni e credo che, come da lui teorizzato, l'ambiente incontaminato ed il cibo, abbiano influito moltissimo sulla sua longevità.

Tra cibo e leggende

A Kos non si possono non assaggiare le olive, l'olio, i capperi, i pomodori, i cetrioli, le cipolle, l'origano e le melanzane, tutti prodotti  tipici qui o nelle vicine isole dove il sole splende per 340 giorni all'anno facendo di Kos e di Rodi tra le isole meno piovose d'Europa. I formaggi di pecora e lo yogurt sono deliziosi e presenti in molti piatti tipici della semplicissima cucina locale, fatta da tanta materia prima di qualità più che abile maestria di chef pluristellati.

Tanti e tutti biologici anche i mieli - di timo, corbezzolo, tarassaco, eucalipto i più pregiati- ed i vini, così come la farina prodotta dall'antico mulino di Antimakia, aperto al pubblico ed ancora funzionante.

Sono poi molte le leggende che circondano la storia di Kos e quella delle numerose isole che le stanno di fronte, tutte belle e tutte diverse: la vulcanica Niyiros, la bianca Gialy, la frastagliata Kaliminos. Della prima si narra che sia un pezzetto di Kos staccato da Poseidone con il suo tridente mentre rincorreva il titano Polibote, figlio di Urano e Gea.

In barca -scegliendo tra un comodo motore o un affascinate vela, magari turca con il tipico caicco- in macchina o in motorino ma anche a piedi Kos regala emozioni a qualunque ora del giorno. Le strutture alberghiere poste nella parte meridionale dell'isola, dove si trovano Sunny Beach, Paradise Beach e cinque chilometri ininterrotti di sabbia chiara e fresche acque cristalline, sono molto belle e curate per rendere indimenticabile il soggiorno su questo piccolo paradiso greco lontano dalla movida e dal glamour delle Cicladi, e ancora genuino ed autentico nonostante la riscoperta turistica degli ultimi anni che hanno portato alla costruzione di un piccolo ma comodo aeroporto internazionale.

Non cercate casette bianche ed imposte azzurre, ma a Kos troverete anche quelle.

Cherete!