Kosmos e Kaos, la mostra di Pelletti nella sede di Ersel

Massimiliano Pelletti
Foto ceduta

Kosmos e Kaos. L’Origine è la Meta. Si intitola così la mostra dedicata alle opere di Massimiliano Pelletti, a cura di Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi. Realizzata in collaborazione con Barbara Paci Galleria d’arte in Pietrasanta, il percorso espositivo apre al pubblico il 16 maggio e resta fino al 30 presso la sede di Ersel di via Caradosso 16 a Milano.

La mostra si inserisce nel palinsesto espositivo proposto dalle sale che Ersel ha dedicato a questa attività nel centro di Milano dal 2022 per esprimere il suo sostegno all’arte in tutte le sue molteplici sfaccettature, anche nel capoluogo lombardo. Articolata attraverso le diverse sale dello spazio di via Caradosso, la mostra si compone di oltre venti sculture di Pelletti, alcune delle quali presentate in anteprima per questa occasione.

“Assumendo figurazioni diverse, interpretando ruoli e immagini della mitologia e della storia, Massimiliano Pelletti non esegue una mera testimonianza classica", dichiarano Barbara Paci Cesare Biasini Selvaggi, curatori della mostra. "Egli vuole che l’osservatore riconosca dapprima le immagini di partenza in quanto parte della memoria collettiva, per poi risemantizzarle, manipolandole in assemblage scultorei, tra cristalli, cavità, fratture, in un originale meccanismo narrativo che riflette criticamente sulla storia tanto quanto sul presente e sulle avvisaglie di futuro. Nel continuo rimando tra un piano di manifesta naturalità, dove il tempo si racconta nei corpi scolpiti, e il piano simbolico della trasfigurazione artistica, risiede la forza e il fascino del lavoro di Pelletti”.

Tra gli ambiti di ricerca che l’artista toscano esplora, la riflessione sul modello classico come archetipo emerge da sempre, in particolare attraverso un’indagine che riguarda il concetto del tempo, la sua identità e il suo disvelarsi nelle imperfezioni naturali delle pietre e dei marmi che sceglie e impiega per le sue opere. Queste sono le dorsali della ricerca di Massimiliano Pelletti, artista al di fuori da questa epoca dominata dall’immagine e dai media. Egli alterna la tradizione alle innovazioni tecniche di ultima generazione, perché se da un lato scolpisce a mano, spesso lavora con i più avanzati strumenti, valorizzando la particolarità di materiali come quarzi, onici, calcari e altre pietre attraverso le singolarità che ciascuno di questi elementi speciali mette a disposizione: l’imprevisto-difetto dei materiali utilizzati diviene così il generatore di ulteriori possibilità espressive, formali e narrative, diventa una riflessione e una rottura di quella classicità sferica che contraddistingueva il passato e che assume una posizione all’interno della contemporaneità.