Il recepimento della normativa SFDR segna una tappa fondamentale di un percorso da cui non sarà più possibile tornare indietro.
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La fiammata inflattiva, che ha interessato la dinamica dei prezzi negli Usa in particolare nei mesi di gennaio e di marzo, è stata un effetto collaterale e temporaneo della enorme immissione di risorse nell’economia americana e degli effetti base di calcolo. “Anche nel nostro continente la dinamica è stata simile, specialmente nell’ultima fase, ma già con le rilevazioni di aprile vediamo la stabilizzazione di questo fenomeno. A livello gestionale abbiamo ritenuto molto attraenti le caratteristiche difensive dei titoli legati all’inflazione già dalla scorsa estate, soprattutto sui Btp Italia che ancora non hanno espresso tutto il loro potenziale”, spiega Marco Galliani, responsabile gestioni patrimoniali di Cassa Centrale Banca. “Nell’allocazione, la dinamica dei prezzi ha effetti indiretti importanti anche su altre asset class, primo fra tutti il cross valutario, con il Biglietto Verde che ha riflesso il rafforzamento delle aspettative e che oggi è tornato al centro del corridoio 1,175-1,23 €/$, proprio a dimostrazione dei minori timori di un rialzo strutturale dei prezzi”.
Il manager continua: "la strategia che abbiamo implementato sui portafogli delle Gestioni Patrimoniali in questa prima parte d’anno è stata premiata da una presenza importante di investimenti azionari, con portafogli sovrappesati rispetto ai benchmark, ove presenti, e nella parte alta dei range di investimento previsti negli altri casi. Visti i livelli raggiunti oggi, i portafogli esprimono una maggiore prudenza relativa, ma in un’ottica più strategica è sempre all’equity che guardiamo con maggiore favore e da cui pensiamo arriveranno ulteriori soddisfazioni. I mercati azionari core, americani ed europei, godranno di un contesto favorevole per gli investimenti, di enormi piani pubblici di spesa e di riforme strutturali che potranno supportare anche le società e le aziende rimaste indietro nella fase di rimbalzo dello scorso anno. Altri settori sono sicuramente cari in termini di quotazione ma, come abbiamo visto negli ultimi mesi, potranno vivere fasi altalenanti che non per forza li penalizzeranno in futuro. È una fase molto interessante e di grandi cambiamenti su larga scala che sarebbe un errore valutare solo sulla base di parametri tecnici finanziari congiunturali”.
Investimenti tematici e sostenibili
Gli investimenti tematici si sono molto diffusi negli ultimi anni, fra i fondi attivi come fra i passivi. Secondo Marco Galliani è una tendenza destinata a continuare. “La fase di grande transizione già menzionata, nonché la forte accelerazione a molte tendenze impartite dal Covid-19, è un contesto molto favorevole per declinare le idee di investimento in temi. La distinzione fra investimenti più orientati ai settori growth o a settori value è oggi fra i primi posti nella scelta delle strategie. Su temi troppo specifici e trasversali siamo invece meno interessati per il nostro ambito, ribadendo l’importanza di una approfondita analisi da parte dei fund selector dei portafogli e dei processi di investimento dei singoli prodotti”, spiega l’esperto.
Il 2021 sembra essere finalmente l’anno della svolta per gli investimenti sostenibili, con il recepimento della normativa SFDR che segna una tappa fondamentale di un percorso da cui non sarà più possibile tornare indietro. “Questo ci fa molto piacere dato che come Gruppo Cassa Centrale siamo storicamente da sempre molto sensibili a queste tematiche. La sostenibilità è un fattore di investimento che si è imposto sul mercato non solo per esigenze normative o per dare risposta a preferenze e tendenze della clientela, ma anche dal punto di vista puramente finanziario è assodato il rapporto tra i fattori di sostenibilità e la qualità degli investimenti, la riduzione dei rischi complessivi e soprattutto in molti casi il ritorno in termini di performance. Per questo optiamo spesso per strategie sostenibili anche quando le selezioni hanno un perimetro investibile più vasto, semplicemente perché si tratta di strategie che presentano occasioni migliori dei peers tradizionali. Con riguardo ai prodotti, ribadiamo anche in questo caso che rimane fondamentale porre grande attenzione nei processi di selection e non limitarsi alle indicazioni di prospetto o alla classificazione recentemente introdotta dalla normativa, dato che il recepimento delle case di gestione riteniamo si debba ancora assestare ed uniformare”, aggiunge.