Gentili (Nextam Partners): "Il 2018 sarà la prova del nove per l’industria del risparmio gestito"

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Il primo caso in Italia di una SGR indipendente fondata da gestori e di SIM autorizzata alla consulenza finanziaria, Nextam Partners è oggi un attore globale attivo sia sul fronte della gestione patrimoniale e gestione di fondi, che sul fronte dell'advisory a istituzioni e come multi family office per grandi famiglie. "Siamo dei fondamentalisti, nel senso che ci concentriamo sui fondamenti delle società e i nostri investimenti sono di lungo periodo", spiega l'AD Carlo Gentili. "In linea con il nostro stile adottiamo una gestione molto attiva, evitando però attività speculative e di trading. Il nostro è un servizio di consulenza e di gestione patrimoniale che fa leva sull’indipendenza, la competenza dei partner e la trasparenza. Per quanto riguarda l’advisory e il family office pensiamo che sia bene che gli imprenditori si rivolgano a soggetti regolati e indipendenti poiché rappresentano una garanzia sull’efficacia delle gestioni nella totale trasparenza dei servizi. Quindi soggetti non bancari perché liberi da conflitti di interessi".

Un anno di crescita e di prova
ll 2018 sarà un anno di crescita per Nextam: "Puntiamo ad allargare la rete di promotori e di figure commerciali. Di recente abbiamo rinforzato il team di private banker con l’ingresso di un responsabile, Umberto Leonzio, e nuovi inserimenti. Continueremo a lavorare in questa direzione, per l’espansione in quest’area in un'ottica di gestione indipendente di qualità e servizio al cliente per offrire un’idea di coerenza e costanza nei risultati fuori dalle logiche commerciali", spiega Gentili. E parlando in termini più generali, per il manager “Il 2018 sarà la prova del nove per l’industria del risparmio gestito". L’entrata in vigore della MiFID II avrà sicuramente degli effetti sulle società che dovranno adeguarsi alla normativa con strumenti specifici. "A mio avviso ci sarà una selezione nel mercato che metterà in crisi i modelli di business incentrati su elevate commissioni e scarsa trasparenza sui benchmark. Vedremo se fra gli effetti ci sarà per esempio una riduzione della marginalità e delle commissioni, soprattutto per quelle società che hanno costi di gestione molto alti e fino ad oggi non così espliciti per i clienti", conclude.