Quando si parla di investimenti “green” spesso si dimentica che esistono diverse gradazioni di sostenibilità. L'analisi di Mauro Giangrande, head of Passive Sales EMEA South di DWS nella puntata di Insights Channel di aprile.
Unisciti a FundsPeople, la community con oltre 200.000 professionisti dell'asset management. Accedi a tutti i nostri servizi esclusivi: newsletter giornaliera, breaking news, archivio riviste mensili, speciali e libri.
Quando si parla di investimenti genericamente “green” spesso si dimentica che esistono diverse gradazioni di sostenibilità, quelle che possiamo definire “dark green” ad esempio, cioè con criteri molto stringenti, e quelli che definiamo invece “light green”, con criteri di investimento con maglie più larghe. I criteri della famiglia dark sono più esclusivi ed eliminano ad esempio le aziende che sono coinvolte in attività controverse e aziende con rating ESG bassi. I prodotti light invece, sono indirizzati verso gli investitori che vogliono alcune esclusioni importanti ma sono anche interessati al tracking error, quindi al fatto che l’indice non si discosti eccessivamente in termini di andamento rispetto all’indice di capitalizzazione.
DWS X Trackers ha lanciato sul mercato sia una famiglia di ETF dark green che replicano gli indici MSCI low carbon leaders sia la famiglia di ETF light green che replicano indici MSCI ESG screened. Cosa li contraddistringue? Ne parliamo con Mauro Giangrande, head of Passive Sales EMEA South di DWSintervenuto nella puntata di aprile di Insights Channel FundsPeople.