Giannico: (Raiffeisen CM): "Essere sostenibili è vincente soprattutto da un punto di vista finanziario"

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Donato Giannico, immagine concessa (RCM)

Continua il percorso di crescita di Raiffeisen Capital Management nel mercato italiano. Uno sviluppo costante avvenuto nell’arco di quasi un ventennio che ha avuto come direttrice primaria la sostenibilità. Oggi, in seguito al boom che gli investimenti ESG hanno avuto durante il Covid, questo trend è ormai un paradigma dell’industria del risparmio gestito. Ma quando l’asset manager del gruppo bancario austriaco Raiffeisen ha iniziato a proporsi in Italia come un interlocutore privilegiato per questo tipo di investimenti, il loro potenziale era per molti ancora sconosciuto. “Raiffeisen Capital Management ha un’esperienza ormai ventennale nella gestione di fondi sostenibili ed è riconosciuto come un punto di riferimento in questo campo”, spiega in un’intervista a FundsPeople, Donato Giannico, country head dell’asset manager. “Il DNA del nostro gruppo è da sempre sostenibile, e lo era ancor prima che questo concetto si diffondesse nel mondo finanziario. Per noi la sostenibilità è un credo. Anche perché riteniamo che non si possa fare sostenibilità senza essere in primis sostenibili”, spiega il manager.

Un punto di riferimento per la sostenibilità

L’Italia rappresenta un mercato chiave per la casa di gestione, secondo per importanza solo a quello di austriaco, dove è stata fondata. Il gestore distribuisce più di 50 fondi d’investimento sulle principali classi di attività, attraverso accordi con oltre 150 controparti. “Attualmente, le masse in Italia si aggirano attorno ai 6,5 miliardi di euro, su un totale del patrimonio gestito dal gruppo pari a circa 40 miliardi di euro. Inoltre, circa il 30% dei ricavi della società di gestione fanno capo al mercato italiano”, rivela Giannico.

Raiffeisen Capital Management ha puntato sulla gestione SRI sin dal 2002 con il lancio del primo fondo incentrato su criteri etici e sostenibili. Una pietra miliare nella traiettoria di espansione negli ESG è stata nel 2013 l’arrivo di Wolfgang Pinner, l’attuale CIO Sustainable & Responsible Investment, un professionista esperto in temi ‘sostenibili’, che ha impostato i processi gestionali della società orientandoli completamente verso la sostenibilità. Per quanto riguarda specificatamente il mercato italiano, il cambio di marcia nell’espansione del gestore risale al 2018. È avvenuto grazie agli investimenti sostenibili e al fatto di esser stato riconosciuto nel tempo dal mercato come un pioniere in questo campo. “Il boost nella crescita è arrivato proprio in quel periodo, dopo diversi anni in cui il tema veniva guardato ancora con diffidenza da molti operatori. Ci siamo fatti trovare pronti e in anticipo, avendo alle spalle un’esperienza consolidata negli investimenti responsabili che affrontiamo con un approccio valoriale, sulla base di precise convinzioni etiche che sono le fondamenta per la strutturazione dei nostri prodotti di investimento”, rivela. 

Un volano dell’affermazione del asset manager come un player di punta della sostenibilità, sono state le partnership di consulenza strategica che Raiffeisen Capital Management è riuscita a stringere con primari gruppi bancari e gestori patrimoniali italiani. Operazioni dal forte carattere formativo e didattico, condotte da analisti ESG del team locale, che nel modello di business del gestore si sono affiancate all’attività più ‘classica’ di distribuzione di fondi presso la clientela. “Queste iniziative ci hanno visto operare in qualità di advisor. L’obiettivo è stato quello di assistere e accompagnare i nostri partner in un percorso virtuoso di sviluppo della propria Corporate Social Responsibility, che comprende una cultura aziendale della sostenibilità, l’integrazione dei criteri ESG nel processo di investimento e lo sviluppo di modelli di comunicazione sempre più conformi verso la comunità finanziaria e la clientela”, dice Giannico.

Il doppio rendimento dei prodotti ESG

L’entrata in vigore del livello due della SFDR a inizio anno e l’introduzione la scorsa estate del questionario sulle preferenze di sostenibilità della Mifid 2 hanno rappresentato una svolta importante dal punto di vista della regolamentazione sugli investimenti sostenibili. Secondo Giannico, le nuove norme sono state un primo passo importante nella giusta direzione. Ma in un tragitto in cui la strada da fare è ancora molta. Il manager ravvisa infatti dei gap informativi nella filiera di distribuzione dei prodotti sostenibili, che penalizzano la piena consapevolezza dei clienti finali sulle proprie scelte di investimento. Un tema molto sentito da Raiffeisen Capital Management anche sulla scia del fatto che il proprio target di clientela nel corso degli anni si è concentrato sempre di più sul segmento della distribuzione retail. “Oggi il 7% dei ricavi sul mercato italiano proviene dagli investitori istituzionali, il 93% dal retail”, rivela Giannico.

Sullo sfondo di questo interesse per il segmento retail si inserisce una delle ultime iniziative del gestore sul fronte dell’innovazione della reportistica dei propri prodotti: nuovi report multimediali puntano a rappresentare in modo chiaro tutte le dimensioni della sostenibilità degli investimenti. Tramite QR code consentono di accedere a spiegazioni in formato podcast e permettono ai consulenti finanziari di condividere con i clienti delle pillole video o audio sui diversi temi, supportando e facilitando la relazione.

“La classificazione dei prodotti come articolo 6, 8 o 9 secondo la SFDR o la nuova Mifid 2 vanno nella direzione giusta di aiutare gli utenti a fornire delle corrette raccomandazioni dei prodotti nelle scelte di investimento. Ma i regolamenti non sono tutto. Secondo la mia esperienza, nella comunità finanziaria vi è ancora poca comprensione di un concetto cardine: la sostenibilità produce un doppio rendimento. Uno valoriale ed extra finanziario e uno puramente finanziario. Logiche disciplinate ESG nella costruzione dei prodotti, oltre a generare impatti positivi su ambiente e società, producono alpha rispetto ai prodotti non ESG, permettendo al cliente di beneficiare dei trend rialzisti di lungo periodo del mercato. Essere sostenibile è vincente anche e soprattutto da un punto di vista finanziario”, conclude Giannico.