Giorgio Bensa: “Flessibilità e chiarezza nella gestione: principali esigenze degli investitori”

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Un mercato più evoluto e con una maggior gamma di prodotti ha consentito a Giorgio Bensa pensare in positivo in vista al futuro.

Quali sono i fattori più rilevanti che prende in considerazione al momento di selezionare un fondo?

La selezione dei gestori parte da un’analisi quantitativa dei risultati storici, in termini di rischio e rendimento, che consente di individuare un ristretto numero di fondi particolarmente interessanti. Questa prima fase è seguita da un’accurata valutazione qualitativa tramite un incontro con i gestori presso i loro uffici: per questo motivo è per noi molto importante avere il team di ricerca basato a Londra. In questo modo è possibile approfondire aspetti quali: esperienza del team di gestione e analisi, caratteristiche della strategia e della costruzione di portafoglio, presenza di strutture a supporto, come ad esempio il risk management. 

L’obiettivo è giudicare la coerenza tra questi elementi e le performance storicamente ottenute. Il tassello finale è rappresentato dalla due diligence operativa, cui è preposto un team indipendente. La nostra esperienza e rete di contatti ci consentono inoltre di conoscere nuove iniziative, che non sarebbero individuabili dall’analisi quantitativa a causa della loro breve storia, ma che spesso rappresentano opportunità molto interessanti.

Quali sono stati i cambiamenti più importanti che si sono verificati nel settore della selezione di fondi negli ultimi 5 anni?

Essenzialmente è aumentata la complessità del lavoro, in quanto sono nate nuove tipologie di fondi, con la sempre maggior compenetrazione tra strategie hedge – non direzionali e il tradizionale universo dei fondi gestiti rispetto ad un indice di riferimento. 

Si tratta in realtà del punto di arrivo di un percorso partito già all’inizio degli anni duemila, che ha acquisito con il tempo maggiore credibilità grazie alla disponibilità di nuovi strumenti finanziari e alle modifiche nella normativa. La selezione di nuove strategie che sfruttano strumenti e tecniche innovative impone un costante studio dei cambiamenti in atto nell’industria, per non perdere opportunità di investimento interessanti, né trascurare potenziali criticità.

Come percepisce l’offerta attuale (quantitativa e qualitativa) nei fondi d’investimento in confronto ad periodi anteriori?

L’evoluzione degli ultimi anni è stata positiva sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello quantitativo. La crisi dei mercati nel 2008 ha imposto una razionalizzazione nelle gamme prodotti e impedito un eccessivo proliferare di strategie di nicchia: queste spesso trasferiscono l’onere di scelte di investimento molto specifiche in capo al cliente finale che è normalmente il meno preparato per affrontarle. Il crescente numero di strategie di gestione con ampi margini di flessibilità e obiettivi più chiari in termini di rischio e rendimento assoluti risponde invece alle reali esigenze degli investitori nella gestione dei propri risparmi e del proprio patrimonio.

Quali potrebbero essere i miglioramenti nel rapporto con le società di asset management?

In generale non tutti sfruttano ancora le possibilità offerte dalla rete (internet) per migliorare la frequenza di contatto con i gestori, per quanto riguarda i gruppi più grandi invece bisognerebbe migliorare la trasparenza nelle comunicazioni: raramente durante gli incontri con i gestori si riescono ad ottenere informazioni che vadano al di là di quanto previsto dalla reportistica standard.