Gli investitori europei preferiscono gli ETF obbligazionari

-
Swedg, Flickr, Creative Commons

Amundi ha pubblicato l'analisi sui flussi mensili relativi al mercato degli ETF. Secondo lo studio, i trend di asset allocation degli investitori hanno seguito lo stesso andamento del mese scorso e non abbiamo riscontrato impatti particolari dei recenti eventi quali le elezioni spagnole o i movimenti nei mercati statunitensi.

Per quanto riguarda gli ETF azionari hanno continuato a subire deflussi (-692 milioni di euro). Gli investitori hanno acquistato le azioni globali, raccogliendo 1,2 miliardi di euro mentre hanno continuato a vendere le azioni dell’Eurozona (-2 miliardi di euro) e, seppur in minima parte, hanno venduto gli ETF azionari statunitensi. I flussi verso le azioni dei mercati emergenti globali sono stati ancor più elevati rispetto ai mesi precedenti, a dimostrazione del fatto che le esposizioni ai mercati emergenti stanno riacquistando l'attenzione degli investitori e la raccolta mensile ammonta a circa 930 milioni di euro. 

Per quanto riguarda gli ETF smart beta, abbiamo osservato flussi molto positivi (+ 1,4 miliardi di euro) rispetto al mese scorso. Principalmente su fattori difensivi (quality e minimum volatility). L'interesse per gli investimenti SRI è in continua crescita in Europa, dove abbiamo assistito ad una raccolta di circa 270 milioni di euro per gli ETF sostenibili nel corso del mese, principalmente sulle azioni globali, seguite dalle azioni europee e emergenti.

In Europa, gli ETF a reddito fisso invece, hanno continuato a beneficiare di flussi positivi in aprile (+4,3 miliardi di euro), ma su scala inferiore rispetto ai mesi precedenti. Sul fronte del debito governativo, i paesi emergenti hanno continuato a essere favoriti dagli investitori europei, con quasi 1 miliardo di euro di raccolta. Per quanto riguarda l’universo obbligazionario corporate, in Europa si è verificata un’inversione rispetto al mese precedente, infatti questo mese le obbligazioni high yield dell'Eurozona si sono collocate in cima alla classifica con 965 milioni di afflussi netti, seguite dal credito investment grade dell'Eurozona con quasi 765 milioni di euro di flussi in entrata.