Gli Stati Uniti dominano la scena nelle scelte di asset allocation delle SGR italiane sul II semestre

Sandrini (Amundi), Di Naro (Anima) Zorzi (Arca). Foto cedute
Sandrini (Amundi), Di Naro (Anima) Zorzi (Arca). Foto cedute

Le politiche dell’amministrazione statunitense dominano la scena del secondo semestre. L’asset allocation, secondo gli esperti, non può prescindere da quanto “si muove” (se pure in maniera per lo più convulsa e istintiva) oltre oceano e la variabilità degli umori del presidente USA, più che quella dei mercati o di altri fattori di ordine geopolitico e internazionale, impone cautela. FundsPeople ha interrogato i CIO e i direttori investimenti delle principali SGR italiane per capire quale sia la loro view sui mesi a venire, consapevoli che il rischio maggiore risiede nelle evoluzioni politiche, nelle fragilità di natura fiscale e nella “frammentazione” generata dai nuovi imperativi mondiali. Si notano, nel confronto, una riduzione del peso dei conflitti in corso tra i rischi percepiti, e una crescente attenzione verso l’Europa e i mercati emergenti. In questa prima parte dell’approfondimento (che segue in ordine alfabetico i nomi delle società) le view di Amundi SGR, Anima SGR e Arca Fondi SGR.

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