I co-investimenti sono operazioni nell’ambito delle quali un limited partner o LP (investitore esterno o co-investitore che apporta il capitale necessario per effettuare un investimento privato) investe in una società insieme a un general partner o GP (professionista degli investimenti responsabile della gestione del fondo). Secondo Cambridge Associates, il volume complessivo dei co-investimenti di private equity ha raggiunto 50 miliardi di dollari nel 2022. A cosa è dovuto questo sviluppo e perché si parla tanto di co-investimenti?
Con l’aumento del costo del debito, diminuisce la disponibilità complessiva di prestiti quale fonte di finanziamento. Poiché quindi diventa necessario avvalersi sempre più di capitale proprio, cresce la domanda di capitali di co-investimento.
In questo quadro, i general partner cercano il modo di conservare capitale senza investire e il ricorso ai co-investimenti può rappresentare una soluzione interessante per alcune transazioni. Ad esempio, l’attuale contesto di mercato favorisce in particolare gli investimenti congiunti in società “mid life”. Di fatto, stando ai dati di Neuberger Berman il flusso di operazioni di co-investimento in aziende in questa fase del ciclo di vita è aumentato di quasi il 60% tra il 2021 e il 2022 e di oltre l’80% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Cosa sono gli investimenti “mid life”?
Come spiega Jacquelyn Wang, managing director di NB Alternatives, si tratta di investimenti diretti in società già detenute da fondi di private equity. Questi investimenti vengono spesso realizzati diversi anni dopo l’investimento originale e consentono ai general partner di generare liquidità per i limited partner mantenendo al tempo stesso la quota di maggioranza e il controllo di asset di valore, oltre a conservare le strutture di capitale di debito esistenti (più vantaggiose).
I general partner cercano anche di effettuare co-investimenti in aziende “mid life”, ovvero che si trovano a metà del loro ciclo di vita, per passare all’offensiva, cercando di realizzare un’acquisizione o di fare ingresso su un nuovo mercato in una fase in cui è difficile ottenere finanziamenti tramite debito, generando grandi opportunità per gli investitori più esperti.
I vantaggi dei co-investimenti
I co-investimenti hanno registrato una crescita progressiva negli ultimi anni e dovrebbero continuare a espandersi anche in futuro, dato che risultano positivi sia per le società di gestione che per gli investitori.
Per le case di gestione i co-investimenti rappresentano un modo per ottimizzare la dimensione degli investimenti assicurando un’adeguata diversificazione del portafoglio e la disponibilità di capacità aggiuntiva se fosse necessaria per l’investimento. Inoltre, è una strategia che a lungo termine rafforza le relazioni con gli investitori, creando una base solida che sarà di aiuto nei nuovi processi di raccolta di fondi.
I motivi principali per cui i general partner offrono co-investimenti sono tre:
- migliorare la gestione del rischio di concentrazione del fondo,
- dotarsi della capacità necessaria per acquisire asset di maggiori dimensioni e
- rafforzare il rapporto con il limited partner in vista di impegni futuri.
Il vantaggio principale per gli investitori è che in genere le opportunità di co-investimento hanno commissioni più basse rispetto ai fondi, per cui permettono di incrementare l’esposizione a determinati gestori, regioni e settori in modo efficiente (senza commissioni o con commissioni ridotte) e più rapido e sono un’efficace integrazione agli investimenti in fondi del mercato primario. Inoltre, offrono rendimenti simili a questi ultimi, ma a fronte di una maggiore diversificazione e di periodi di investimento e durata più brevi.
Secondo Cambridge Associates, un altro vantaggio non di poco conto per i limited partner è che i co-investimenti permettono di capire meglio il processo di approvvigionamento e due diligence del general partner, creando o rafforzando la loro relazione reciproca.
Da un’inchiesta svolta da Preqin nel 2021 emerge che l’80% dei limited partner ha ottenuto risultati migliori con i co-investimenti che con strutture più tradizionali.
- I co-investimenti sono adatti a tutti i tipi di investitori?
Le operazioni di co-investimento tendono a essere riservate soltanto ai grandi limited partner istituzionali. Non sono strutture idonee per tutti gli investitori, perché per investire è necessario partecipare a un processo che richiede tempo e risorse.
Gli esperti di Preqin segnalano anche l’importanza di informarsi nei minimi dettagli prima di sottoscrivere un accordo di co-investimento, data la scarsa trasparenza dell’informativa sui costi applicati dai general partner. E questo anche se uno degli aspetti positivi di questo tipo di investimento sono proprio le commissioni ridotte o assenti.