Criteri ESG, perché sono un’opportunità di investimento?

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Tomasz Filipek (Unsplash)

Criteri ambientali, sociali e di governance: i famosi ESG, dal loro acronimo in inglese. Questi fattori sono ormai diventati una pietra miliare per l’industria del risparmio gestito. Scopriamo cosa sono e perché rappresentano un’interessante opportunità di investimento.

La sostenibilità è al centro di ogni cosa e sono sempre meno le voci contrarie, poiché è ormai chiaro a tutti che non intraprendere questo cammino avrebbe conseguenze irreversibili per l’ambiente e la società. Ed è qui che entrano in gioco i criteri ESG, ossia i fattori ambientali, sociali e di governance che aiutano a prendere le decisioni di investimento.  

La “E” si riferisce all’ambiente e include considerazioni relative a temi come il cambiamento climatico, la biodiversità, le risorse naturali e la gestione dei rifiuti. Finora questa area ha senz’altro rivestito il peso maggiore, ma negli ultimi tempi stanno prendendo sempre più piede anche gli ambiti “S” e “G”.

La “S” di sociale comprende tutto ciò che riguarda i vari stakeholder con cui si rapporta un’azienda, come ad esempio i diritti umani, i diritti dei lavoratori, le condizioni di lavoro, la salute e la sicurezza sul lavoro e le pari opportunità.

Infine, la “G” di governance rimanda a questioni come la trasparenza, l’equilibrio e l’informazione nel contesto aziendale.

Ma quindi, perché investire in base ai fattori ESG? J.P. Morgan AM illustra sette fatti fondamentali da conoscere. Vediamoli in sintesi.

Il numero 1: i fattori ESG incidono sulle preferenze dei consumatori e sull’atteggiamento della società. Gli individui sono sempre più consapevoli dell’importanza del consumo responsabile e lo mettono in pratica. Analizziamo ad esempio i risultati del sondaggio Global Consumer Insights Pulse 2021 di PwC, al quale hanno partecipato più di 8.600 consumatori in 22 regioni. La maggior parte degli intervistati afferma di prediligere i prodotti e i servizi di aziende che si impegnano per la tutela dell’ambiente (si veda il grafico). Un dato che emerge dal Global Investor Study 2022 di Schroders è che il cambiamento procede a ritmo sempre più veloce.

Fonte: J.P. Morgan Asset Management, PwC.

Secondo il Global Investor Study 2022 di Schroders, gli investitori in Italia affermano di essere interessati ai fondi sostenibili soprattutto per ragioni ambientali. Inoltre, dichiarano di voler favorire l’evoluzione della condotta aziendale, con particolare riferimento alle questioni sociali come il trattamento dei dipendenti. La recente COP26, tenuta a Glasgow lo scorso novembre, evidenzia che l’unica strada percorribile è quella che va in direzione della sostenibilità, ma bisogna passare dalle parole ai fatti.

I governi dei maggiori emittenti di gas serra (GHG) di tutto il mondo stanno lavorando per un futuro caratterizzato da zero emissioni nette, in cui le emissioni siano ridotte o compensate. Per raggiungere questo obiettivo, l’energia tradizionale deve rappresentare una percentuale decisamente inferiore del mix energetico globale (si veda il grafico). Questo contesto mette in difficoltà alcuni settori: la transizione verso le energie rinnovabili potrebbe comportare problemi per le industrie dipendenti dai combustibili fossili.

Fonte: J.P. Morgan Asset Management, BP Energy Outlook 2020. La previsione si basa sullo scenario di zero emissioni nette globali entro il 2050 elaborato da BP. I dati riflettono le informazioni disponibili più recenti al 30 giugno 2021.

Tuttavia, questi fattori creano opportunità di investimento per altri settori: miliardi di dollari confluiscono nella transizione energetica. Secondo dati di Bloomberg ed Eurostat, nel 2020 sono stati investiti 304 miliardi di dollari nel settore delle rinnovabili e 197 miliardi in settori quali stoccaggio, elettrificazione, cattura del carbonio e altri ancora.

Come dicevamo in apertura di questo articolo, i fattori ESG vanno ben oltre gli aspetti ambientali: anche il sociale e la governance sono sempre più al centro dell’attenzione. Il recente incremento delle menzioni delle tematiche sociali da parte delle aziende segna il livello crescente di interesse e pressione normativa.

Fonte: J.P. Morgan Asset Management, MSCI. Dati al 30 giugno 2021.

Questo trend emerge anche sul piano degli investimenti, che non si limitano alle azioni, poiché sempre più spesso vengono erogati finanziamenti a progetti ambientali e sociali. Anche la domanda di strategie obbligazionarie sostenibili è in forte accelerazione. Basta guardare alle emissioni di bond sostenibili, che sono raddoppiate nel 2020. E questa dinamica di crescita non riguarda solo la gestione attiva. I fondi indicizzati e gli ETF svolgeranno un ruolo di primo piano nella transizione verso l’adozione generalizzata degli investimenti ESG.

Fonte: J.P. Morgan Asset Management, Climate Bonds Initiative. Dati al 30 giugno 2021.

In conclusione, la corsa inarrestabile della sostenibilità e dei criteri ESG modifica i flussi degli investimenti. Nel 2020 le strategie sostenibili hanno attratto il 48% dei flussi di investimento, contro appena il 18% solo due anni prima (si veda il grafico).

Fonte: J.P. Morgan Asset Management, Morningstar. Dati al 30 giugno 2021.