Gruppi assicurativi, fondi pensione e famiglie: i trend di crescita dell'industria dei fondi UCITS

Charles Forerunner, immagine concessa (Unsplash)

I forti cali del 2022 hanno messo in ombra il fatto che il 2021 è stato un anno record per l'industria europea dei fondi. Secondo i dati di EFAMA, l'Associazione rappresentativa del mercato europeo della gestione degli investimenti, l'anno scorso è stato il migliore di sempre per quanto riguarda i flussi netti verso i prodotti UCITS. Un anno eccellente che ha visto 400 miliardi di euro di afflussi netti nei fondi azionari nel pieno di quello che sembrava un inarrestabile rally post-COVID. Il tono dei mercati ora è molto diverso, ma vale comunque la pena di dare un'occhiata più da vicino ai dati dell'industria, che rivelano alcune interessanti tendenze del settore.

Anno record per i flussi in entrata delle famiglie europee

Parte di questo 2021 storico si spiega anche con il risveglio del capitale domestico europeo. Una delle grandi battaglie del settore è stata quella di spostare tutti i risparmi detenuti in depositi verso i mercati dei capitali. Gli europei conservano il 70% della loro ricchezza in veicoli che garantiscono loro soltanto una perdita di potere d'acquisto. Sebbene già una percentuale di famiglie deteneva dei risparmi regolari nei fondi pensione e nei prodotti vita, il grande cambiamento nel 2021 è stato il forte afflusso nei fondi di investimento (nel grafico, in giallo).

I gruppi assicurativi aprono i loro portafogli ai fondi comuni

Un altro segmento che sta guardando con maggiore attenzione ai fondi come strumento di investimento è quello delle assicurazioni. Dal 20% nel 2011, i fondi comuni d'investimento rappresentano oggi il 32% del loro patrimonio. E cosa detengono nei loro portafogli? Per lo più fondi a reddito fisso. Ciò si spiega con i requisiti della direttiva UE Solvency II. I gruppi assicurativi hanno anche una partecipazione significativa in fondi azionari e multi-asset. EFAMA rileva che le assicurazioni stanno scegliendo di costruire la loro esposizione al mercato azionario tramite fondi piuttosto che attraverso l’acquisto diretto di azioni.

I fondi pensione, invece, sono rimasti stabili. Alla fine del 2021, il 44% del loro patrimonio era in fondi. Una cifra molto simile al 40% che detenevano nel 2011. Ci sono due differenze notevoli con i portafogli delle compagnie di assicurazione. I fondi pensione hanno più fondi azionari, immobiliari e illiquidi.

Portafogli azionari più US

Un'altra tendenza interessante è lo spostamento dei portafogli dei fondi UCITS azionari. I titoli statunitensi guadagnano sempre di più una percentuale maggiore degli asset: dal 20% nel 2011 al 41% nel 2021. Secondo EFAMA, ciò è dovuto a due fattori. Da un lato, c'è l'effetto mercato. La crescita dei portafogli è in linea con l'aumento delle valutazioni delle grandi società tecnologiche statunitensi. D'altro canto, però, rilevano anche una maggiore domanda di asset statunitensi da parte degli investitori in fondi transfrontalieri.

Rapida crescita dei fondi ad impatto

Si è molto parlato dell'aumento dei fondi sostenibili, che ora rappresentano il 24% del patrimonio netto dei fondi, secondo i dati di EFAMA. Ma la forte crescita dei fondi ad impatto è passata forse inosservata. Se è vero che partono da una base più bassa, quindi il loro potenziale di crescita è maggiore, rappresentano già 1,65 trilioni di euro di asset. Si tratta di un mercato le cui dimensioni sono aumentate di 14 volte tra il 2017 e il 2021. Di questa cifra, l'88% corrisponde principalmente ai fondi ambientali, ma EFAMA sottolinea anche la crescita silenziosa che sta prendendo piede nei fondi a impatto sociale.

I fondi alternativi penalizzati dalle modifiche normative

L'anno brillante per i fondi UCITS nel 2021 contrasta con il dato negativo per gli AIF. Ma questo totale è interamente spiegato dai forti deflussi nei Paesi Bassi. Non a causa del sentiment del mercato, ma come conseguenza di una modifica normativa. Secondo EFAMA, i fondi pensione del Paese hanno cambiato la loro struttura. Prima gestivano i loro asset in formato AIF e ora si stanno spostando verso mandati segregati.