Gruppo Intesa Sanpaolo, un nuovo passo nel percorso verso il net zero

Green News
Greg Rosenke (Unsplash)

Una dimostrazione concreta del percorso in direzione dell’obiettivo zero emissioni nette al 2050. È quanto hanno compiuto le società di Intesa Sanpaolo attive nel wealth management, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland dac e il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita, determinando i rispettivi target per la Net Zero Asset Managers Initiative (Nzami) e la Net-Zero Asset Owner Alliance (Nzaoa).

Cosa sono Nzami e Nzaoa

Le due iniziative rientrano sotto l’ombrello della Glasgow Financial Alliance for Net Zero (Gfanz), lanciata a primavera dello scorso anno nell’ambito dei lavori preparatori al vertice di Glasgow (Cop26) che si è tenuto, appunto, in Scozia nell’autunno del 2021. Nella Gfanz sono coinvolte le principali iniziative partner della campagna Onu Race to Zero, che raggruppa una coalizione di iniziative impegnate a conseguire il net zero entro il 2050. A inizio novembre 2021, Intesa aveva annunciato dunque l’adesione a Nzami (attraverso, appunto, le sue società di wealth management), inoltre il gruppo aveva già aderito, a ottobre 2021, a un’altra iniziativa Gfanz: Net-Zero Banking Alliance (Nzba), che riunisce a oggi 119 banche di 41 Paesi, di cui sei italiane (oltre a Intesa sono presenti Banca Ifis, Banca MPS, BPER Banca, Mediobanca e Unicredit), mentre Nzami riunisce 273 asset manager per 61.300 miliardi di dollari in AuM (al 31 maggio 2022) e la  Nzaoa 78 asset owner per 10.800 miliardi di dollari di AuM.

Gli obiettivi

Appunto gli obiettivi, approvati dai CdA delle singole società del Gruppo Intesa Sanpaolo, fanno seguito alla pubblicazione (in sede di Piano Industriale 2022-2025) di quelli al 2030 di riduzione delle emissioni finanziate relative ai principali settori ad alta intensità di gas serra. E con l’adesione alle iniziative Net Zero, le entità si erano impegnate a pubblicare i propri obiettivi intermedi, finalizzati a raggiungere entro il 2050 la neutralità delle emissioni nette di gas serra dei patrimoni gestiti.

Gli ambiti di azione della Nzami

Sono quattro gli ambiti di azione in cui si articola l’adesione alla Nzami:

  1. Asset Level Alignment Target, con cui gli asset manager si impegnano a identificare la quota di asset, definita Portafoglio in Scope , che sarà gestita con l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Dai propri studi Eurizon ha rilevato un Portafoglio in Scope pari a 67,5 miliardi di euro, equivalente al 15,39% dei propri AuM al 31 dicembre 2021. Nello stesso periodo, il Portafoglio in Scope di Fideuram AM risulta pari a 7,9 miliardi di euro, equivalente al 13,86% dei propri AuM, mentre quello di Fideuram AM Ireland si attesta a 13,1 miliardi di euro, equivalente al 29,79% dei propri AUM.
  2. Portfolio Level Reference Target, che rappresenta i traguardi intermedi al 2030 sul Portafoglio in Scope. Le società di asset management Eurizon, Fideuram  AM e Fideuram AM Ireland, hanno espresso l’ambizione di ridurre del 50% entro il 2030 le emissioni finanziate (espresse in termini di intensità) rispetto al baseline year (2019), come richiesto da IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), anche attraverso l’investimento in climate solution e attività di stewardship & engagement.
  3. Stewardship ed Engagement Target, che prevede un impegno a instaurare piani di interazione con le società partecipate focalizzati a incentivarle ad attuare percorsi di decarbonizzazione. In tale ambito Eurizon si pone l’obiettivo di contattare 48 società (rappresentanti il 70% delle emissioni finanziate dal Portafoglio in Scope) entro il 2025 e ulteriori 107 società entro il 2029 (fino a coprire il 90% delle emissioni finanziate) concentrandosi sugli emittenti appartenenti ai settori ritenuti “materiali” per la decarbonizzazione. Fideuram AM ha valutato che dovrà attivarsi con 53 società entro il 2025 per raggiungere l’obiettivo di coprire il 70% delle emissioni finanziate e con 165 società entro il 2030 (raggiungendo così il 90% delle emissioni finanziate). Fideuram AM Ireland, da parte sua, dovrà eseguire la stessa attività su 66 società entro il 2025 (70% delle emissioni finanziate) e 195 entro il 2030 (coprendo così il 90% delle emissioni finanziate).
  4. Investment in Climate Solutions, con cui i firmatari si impegnano ad aumentare gli investimenti in attività ecosostenibili. Per la definizione di questo target Eurizon ha considerato i progetti finanziabili da Green Bond, stimando che circa il 4% (erano 1,53% a fine 2021) degli AUM complessivi potranno essere investiti in questi prodotti entro il 2025. Fideuram AM e Fideuram AM Ireland stimano che, entro il 2025, rispettivamente circa l’1% e il 4% dei propri AUM saranno investiti in progetti finanziati da Green Bond.

E quelli della Nzaoa

Per il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita, gli obiettivi intermedi in ambito Nzaoa si articolano invece in tre aree di azione:

  1. Sub-Portfolio: riduzione delle emissioni sugli “Investimenti Diretti” (per le asset class “Listed Equity” e “Publicly Traded Corporate Bond”) pari al 50% della “Carbon Intensity by EVIC” entro il 2030, rispetto a dicembre 2021 come baseline year. Gli AUM oggetto di target, al 31 dicembre 2021, risultano pari a 19,6 miliardi.
  2. Engagement: confronti bilaterali con gli emittenti più rilevanti (i “Top 20 Emitter”, che pesano per circa il 70% in termini di emissioni del Portafoglio in Scope del Gruppo Assicurativo) con il fine di valutare, discutere e abilitare i rispettivi percorsi e strategie di decarbonizzazione. Il Gruppo, inoltre, coopererà con Nzaoa fornendo contributi finalizzati alla redazione di position paper collaborativi su tematiche affini.
  3. Financing the Transition: impegno a rendicontare annualmente Nzaoa sull’ammontare degli investimenti a supporto della transizione “green” (Climate Solution Reporting). Al 31 dicembre 2021 erano presenti investimenti a supporto della transizione pari al 5% circa del Portafoglio in Scope del Gruppo (Investimenti Diretti e Indiretti). Inoltre, il Gruppo contribuirà a uno dei “Financing the Transition” working group per promuovere lo sviluppo e la conoscenza di nuove soluzioni di investimento “green”, di standard di reporting e di eventuali nuove metodologie su tematiche analoghe.