Haubelt (Newton IM): "La crescita dei dividendi resta un fattore che guiderà i mercati nel lungo termine"

Haubelt-Ilga
Ilga Haubelt, Head of Equity Opportunities, Newton IM

Intraprendere una nuova sfida professionale in un ruolo di responsabilità e leadership in piena crisi del Covid-19, lavorando in modalità smartworking. È quanto ha affrontato con successo Ilga Haubelt recentemente nominata head of equity opportunities di Newton Investment Management (parte di BNY Mellon Investment Management). Haubelt è a capo delle strategie azionarie, tra cui figura una delle soluzioni di punta, il Global Income che ha ottenuto il rating ABC di FundsPeople nel 2020. Ora che la nomina è divenuta effettiva, Ilga ci ha raccontato come è avvenuto questo cambiamento in una fase altamente complessa per le incertezze generate dalla pandemia. “Abbiamo attraversato questa fase di transizione in condizioni senza precedenti e nonostante fossimo tutti in smart working il passaggio ha funzionato molto bene”, afferma. “Attualmente tutti noi lavoriamo in remoto, pertanto mi è stato decisamente utile avere nel team tre veterani che si conoscono molto bene e che hanno già lavorato insieme per molti anni. Questo ci ha reso più facile continuare a lavorare con strumenti digitali”, dichiara Ilga che è affiancata nel suo compito da Robert Hay, Paul Flood e Jon Bell. “Abbiamo dei meeting quotidiani virtuali davvero intensivi e molto spesso si unisce anche uno dei nostri analisti. Sono molto soddisfatta dal sostegno ricevuto dal nostro team di analisi che ha svolto un ottimo lavoro, supportandoci anche nella revisione delle posizioni di portafoglio e delle rispettive logiche d’investimento”, aggiunge Haubelt.

Processo di investimento e andamento durante il Covid

Oltre all’esperienza del team e alla frequenza degli incontri digitali, altro fattore determinate nell’esito positivo di questa transizione è stata la fedeltà al processo di investimento di Newton IM. Come spiegato dal neo responsabile delle equity opportunities, ciò le ha consentito di mantenere la barra a dritta in uno scenario altamente sfidante per l’azionario income a causa dei tagli di utili e dei dividendi e in presenza di un mercato guidato da un numero ristretto di titoli, in particolare dei giganti tecnologici come quelli FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google) e Microsoft. “Il processo di investimento è stato molto utile nel mantenerci concentrati e sul binario giusto. Diversamente da altre strategie income, la nostra disciplina di reddito non ci permette di aggiungere posizioni come Apple o Microsoft; questo può essere costoso nel breve periodo, dato il rally di questi titoli, ma significa anche che offriamo agli investitori il beneficio della diversificazione. Per dare un’idea: dall’aprile 2020 la capitalizzazione del Nasdaq è diventata pari a quella del MSCI World Index al netto degli USA. Lascio agli investitori giudicare se ci siano aziende di valore al di fuori del settore tecnologico, ma noi di certo crediamo di Sì”, dichiara il gestore. “Nel corso degli ultimi mesi, la natura difensiva della strategia non le ha permesso di tenere il passo con il rialzo del benchmark. Nondimeno, il track record di più lungo periodo è ancora molto forte e riteniamo valida la nostra decisione di selezionare le azioni income di alta qualità, perché complessivamente abbiamo affrontato dei tagli meno drastici rispetto agli indici più ampi di mercato. A livello globale, i dividendi sono scesi di oltre il 14% da inizio anno, e le azioni con un reddito superiore al 4% hanno affrontato tagli superiori al 25%. Attualmente stimiamo che i dividendi pagati dalle nostre posizioni di portafoglio siano scesi dell’11% circa rispetto al 2019, quindi in misura più contenuta”, sottolinea Haubelt.

Movimenti in portafoglio

La crisi è anche stata anche l’occasione per effettuare alcune modifiche di portafoglio: “avevamo alcune posizioni nel settore dei beni di consumo discrezionali, che è finito nell’occhio del ciclone con il Covid-19. Inoltre nel corso dell’ultimo trimestre, abbiamo aggiunto al fondo titoli finanziari, Citigroup, Ping An e Principal. Abbiamo anche inserito Continental, per via del nostro outlook positivo sulla ristrutturazione aziendale che sta attraversando. Nel frattempo, abbiamo venduto Coty e diverse altre posizioni”. Secondo il gestore la crescita dei dividendi resta un fattore che guiderà i mercati nel lungo termine, nella convinzione che passata la crisi alcune aziende potrebbero emergerne ancora più forti: “Un approccio attivo alla selezione dei titoli sarà utile per navigare i tempi difficili che ci attendono”, conclude.