In occasione della Giornata internazionale della donna, FundsPeople ha analizzato i fondi che investono in società con la più alta percentuale media di donne nei board sulla base PAI statement.
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La presenza femminile nei ruoli apicali delle società è un tema dibattuto e con una storia importante. In Italia sono passati 13 anni dall’entrata in vigore della Legge Golfo-Mosca (Legge 120/2011) che ha introdotto l’obbligo di riservare un terzo degli amministratori eletti nel board delle quotate alla presenza femminile. Come ha ricordato Gabriella Alemanno, commissaria Consob, intervenendo nel corso del convegno "Soffitti di cristallo e muri di gomma. Leadership femminile e missione ESG" organizzato dalla stessa Commissione di vigilanza a Roma lo scorso 4 marzo, nel 2011 la presenza di donne nei board delle società era al 7 per cento. “Oggi, in base agli ultimi dati Consob, è al 43% dei Consigli di amministrazione e al 41% degli organi di controllo delle quotate”. Numeri che torneranno più avanti, come si vedrà, e che danno conto di un’evoluzione sostenuta dalla legge servita “a infrangere i soffitti di cristallo a livello di vertice”. Alemanno indica come tuttavia persistano "muri di gomma" ai piani inferiori, individuati nelle molteplici “barriere invisibili che limitano la valorizzazione delle donne”. La sfida è sia a livello di imprese, dunque, sia a livello sociale.
Un elemento di riflessione importante apportato alla discussione sul ruolo delle donne nel generale contesto lavorativo arriva da Claudia Goldin, economista docente dell’Università di Harvard, che ha individuato le motivazioni alla base del “ritardo femminile” nel mondo del lavoro e quelle che ne hanno determinato la risalita: le scelte di istruzione, l’impatto della pillola contraccettiva sulla carriera e sulle decisioni matrimoniali, e l’adozione del cognome delle donne dopo il matrimonio come indicatore di status sociale. Come noto, lo studio di Goldin le è valso il Nobel per le scienze economiche 2023 e ha infranto (in questo caso è la metafora adatta) un altro muro legato alla consapevolezza della discriminazione di genere che ha impattato sull’evoluzione di metà della popolazione mondiale fino ad anni recenti.
Cosa chiede SFDR
Sono diversi gli interventi avvenuti in ambito sociale e in sede regolamentare per ridurre le differenze di genere. Sul fronte finanziario, e nello specifico del contesto europeo, un elemento di interesse è collegato all’entrata in vigore della regolamentazione di secondo livello di SFDR, in cui si richiede alle istituzioni finanziarie di riferire sulla diversità di genere e sul divario retributivo di genere nei consigli di amministrazione delle società partecipate come parte degli indicatori obbligatori relativi ai Principal adverse impacts (PAI). La scelta europea su questo fronte si pone sul solco di un obiettivo, stabilito da una disposizione normativa già nel 2022, in cui si prevede che il 40% dei posti di amministratore non esecutivo nei CdA delle società sia occupato dal “genere sottorappresentato” entro giugno 2026.
Cosa dicono i numeri
FundsPeople ha deciso, perciò, di individuare i fondi che investono in società con la più alta rappresentanza media di donne nei consigli di amministrazione. Per farlo, tenendo conto dei dati disponibili su Morningstar, ha utilizzato un indicatore che mostra la percentuale media di donne in queste posizioni, sulla base delle informazioni fornite dalle società attraverso, appunto i PAI statement. L'analisi include tutti i fondi azionari con Rating FundsPeople 2024 nei tre Paesi inclusi nell'universo di calcolo (Italia, Spagna e Portogallo), con un focus specifico sui fondi nazionali.
Poiché non si tratta di un indicatore per il quale si prevedono cambiamenti radicali su base mensile, si prendono in considerazione i fondi con valori di calcolo disponibili almeno a partire dalla fine di agosto 2023. Inoltre, per evitare interpretazioni errate, sono presi in considerazione soltanto i fondi i cui valori di copertura del portafoglio per questo particolare indicatore sono superiori al 70 per cento.
Azioni europee in testa alla classifica
Come si può vedere dalle tabelle seguenti, anche ai livelli più alti, la percentuale media di donne nei CdA delle società con la maggiore rappresentanza femminile nei board, supera di pochi punti il 40 per cento.
In testa alla classifica c'è Eleva Euroland Selection, fondo azionario area euro large cap di Eleva Capital, con il 43,48% di presenza femminile in CdA. Segue il Liontrust GF UK Growth Fund di Liontrust, che mostra un valore medio del 43,18 per cento. Completa il podio un fondo della stessa categoria del primo, CM-AM Convictions Euro, di Crédit Mutuel Alliance Fédérale, con il 42,79 per cento.
Fondo | Società | Categoria Globale | % PAI di membri del CdA di sesso femminile % del portafoglio coperto | % PAI di membri del CdA di sesso femminile. Valore medio |
Eleva UCITS Fund Fonds Eleva Euroland Selection | Eleva Capital | Europe Equity Large Cap | 98,18 | 43,48 |
Liontrust GF UK Growth Fund | Liontrust | UK Equity Large Cap | 98,84 | 43,18 |
CM AM SICAV CM AM Convictions Euro | Crédit Mutuel Alliance Fédérale | Europe Equity Large Cap | 91,83 | 42,79 |
AXA World Funds Framlington Sustainable Europe | AXA IM | Europe Equity Large Cap | 94,41 | 42,42 |
BlackRock Global Funds European Value Fund | BlackRock | Europe Equity Large Cap | 90,99 | 42,05 |
JPMorgan Funds Europe Equity Fund | JP Morgan | Europe Equity Large Cap | 95,47 | 42,03 |
Amundi Funds Euroland Equity | Amundi | Europe Equity Large Cap | 94,52 | 42 |
Osmosis Resource Efficient European Equities Fund | Prescient (Ireland) | Europe Equity Large Cap | 97,08 | 41,98 |
GAM Star Fund plc GAM Star European Equity | GAM | Europe Equity Large Cap | 94,34 | 41,85 |
Goldman Sachs Europe Equity Income | Goldman Sachs | Europe Equity Large Cap | 98,56 | 41,78 |
In generale, le azioni europee a grande capitalizzazione sono la categoria dominante in questa particolare classifica. Per quanto riguarda l'analisi dal punto di vista dell'allocazione settoriale, la Top 10 è piuttosto diversificata, con la maggiore esposizione alle società industriali e di servizi finanziari. Sul fronte geografico, con circa il 25% dell'allocazione in questo elenco, il Regno Unito è al primo posto, seguito dalla Francia con il 24 per cento.
Focus sull’Italia, avanti small e mid cap
Nel dettaglio del nostro Paese, l’analisi ha incluso prodotti di società italiane che rispettano i parametri stabiliti in precedenza, allargando però lo sguardo a tutta la platea dei fondi. La quota di presenza femminile nei CdA, tuttavia, continua a essere confinata al di sotto del 50 per cento. In testa alla classifica si posiziona un fondo di BCC Risparmio & Previdenza, l’Investiper Italia PIR25, fondo flessibile PIR compliant appartenente alla categoria Morningstar cautious allocation (bilanciati prudenti) che ha una presenza media di donne in CdA tra le società in portafoglio pari al 43,57% (su una copertura dell’85,75%). Seguono in seconda e terza posizione due fondi di Anima SGR. Si tratta dei prodotti Anima Italian Small Mid Cap Equity e Anima Iniziativa Italia (entrambi con Rating FSP 2024). Entrambi i fondi, secondo quanto si legge nella politica di investimento, investono “almeno il 70% del valore complessivo netto, direttamente o indirettamente, in titoli azionari emessi da imprese residenti nel territorio dello Stato italiano o in Stati europei con stabile organizzazione nel territorio italiano”, all’interno di questa percentuale, poi, almeno il 17,5% dei titoli è selezionato tra quelli di imprese non presenti nel Ftse MIB o indici equivalenti. La percentuale media di donne in CdA tra le società presenti nell’Anima Italian Small Mid Cap Equity (che come dice il nome stesso punta a individuare titoli del mercato italiano a bassa e media capitalizzazione), è pari al 43,54% con una copertura di portafoglio del 90,02 per cento. Nel caso dell’Anima Iniziativa Italia la ricerca si restringe alle small cap, e il fondo ha una presenza media di donne nei board del 43,46% (copertura 90,62%).
Fondo | Società | Categoria Globale | % PAI membri del CdA di sesso femminile % del portafoglio coperto | % PAI membri del CdA di sesso femminile. Valore medio |
Investiper Italia PIR25 | BCC Risparmio&Previdenza | Cautious Allocation | 85,75 | 43,57 |
Anima Italian Small Mid Cap Equity* | Anima SGR | Europe Equity Mid/Small Cap | 90,02 | 43,54 |
Anima Iniziativa Italia* | Anima SGR | Europe Equity Mid/Small Cap | 90,62 | 43,46 |
EuroFundLux European Equity ESG* | Euromobiliare AM SGR | Europe Equity Large Cap | 71,98 | 43,46 |
Arca Economia Reale Equity Italia | Arca Fondi SGR | Europe Equity Mid/Small Cap | 79,69 | 43,41 |
BNL Azioni Europa Dividendo | BNP Paribas AM | Europe Equity Large Cap | 97,88 | 43,25 |
Alto ESG Innovazione Sostenibile* | Generali AM | Europe Equity Large Cap | 95,46 | 43,11 |
Symphonia Azionario Small Cap Italia | Symphonia SGR | Europe Equity Mid/Small Cap | 96,5 | 43,03 |
Amundi Azionario Valore Europa a distribuzione* | Amundi | Europe Equity Large Cap | 97,59 | 42,74 |
Piano Bilanciato Italia 30 | Fideuram AM SGR | Cautious Allocation | 71,23 | 42,73 |
* Fondi con Rating FundsPeople 2024