L'industria italiana del risparmio gestito raccoglie 37,6 miliardi nel terzo trimestre e sfiora i 100 miliardi da inizio anno. I fondi flessibili si confermano la categoria in vetta alle preferenze dei risparmiatori.
Quasi il 70% delle entrate del terzo trimestre sono andate ai fondi aperti che hanno ottenuto 25,8 miliardi di euro su una raccolta complessiva che ha superato i 37,6 miliardi di euro. Dall’inizio dell’anno le sottoscrizioni arrivano a superare i 98 miliardi di euro. È quanto emerge dalla mappa trimetrale del risparmio gestito elaborata da Assogestioni.
Le preferenze dei risparmiatori vanno ai fondi flessibili che rappresentano la categoria con il risultato di raccolta maggiore (+10,4 mld di euro), seguiti dagli obbligazionari (+8 mld), dagli azionari (+3,2 mld) e dai bilanciati (+3,1 mld). Nel corso del trimestre torna l’interesse anche per i prodotti monetari che raccolgono oltre 1 miliardo di euro. Le gestioni di portafoglio contribuiscono con un apporto di 11,4 miliardi provenienti, per la maggior parte, dalle gestioni di prodotti assicurativi (+9,3 miliardi) e dalle GPM retail (+1,7 miliardi).
Il patrimonio gestito dall’industria sale così a 1.526 miliardi di euro, con un incremento di oltre 65 miliardi rispetto al trimestre precedente (a fine giugno gli asset erano pari a 1.461 miliardi). La crescita delle masse ha riguardato maggiormente le gestioni collettive (+5,4%) passate da 664,5 miliardi a 700 miliardi di euro nel corso dei tre mesi. Per le gestioni di portafoglio il patrimonio è passato dai 796 miliardi di euro registrati a fine giugno agli attuali 826 miliardi di euro (+3,7%).