Un mercato del lavoro difficile con percorsi di carriera lunghi e lenti. Salari di partenza più che dimezzati rispetto a dieci anni fa. Inoltre, la formazione aziendale è sparuta e spesso non all’altezza con gli standard internazionali. L’affacciarsi all’estero è una strada che molti cercano di percorrere, ma non è sempre semplice. A questo si aggiunge un’industria in profonda trasformazione con nuovi prodotti e un impiego sempre più spinto della tecnologia. Infine, permane una errata percezione di chi è l’investitore, ancora troppo legata agli eroi negativi e lontana dall’oggettività, indipendenza, lealtà e eticità che contraddistingono i molti professionisti che ogni giorno offrono un vero servizio ai loro clienti. Questo è il quadro, non molto incoraggiante a dire il vero, che descrive Giancarlo Sandrin, CFA – presidente CFA Society Italy - quando gli abbiamo chiesto quali saranno le prospettive e le sfide per i giovani che stanno per entrare nel mondo della finanza. Ma non lasciate ogni speranza voi che entrate! "C’è ancora tanto da fare, ed è per questo che la missione di CFA Society Italy è importante per il nostro Paese". E continua: "Le università italiane formano bene ai concetti finanziari e continuano ad aggiornare la didattica, tuttavia, in particolare in finanza le nozioni devono essere accompagnate da una esperienza pratica. Ecco che la formazione diventa un passaggio importante per costruire su quanto si è imparato all’università e accelerare l’ingresso e la carriera dei neolaureati nel mondo del lavoro. Questa è la nostra missione".
I gestori di domani, tra sfide e formazione

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