Ecco la classifica dei 10 fondi azionari Cina distribuiti in Italia che hanno performato meglio nel mese di febbraio. Al primo posto GAM, a seguire AllianceBernstein e Baring International.
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Lo scetticismo degli investitori sulle prospettive della Cina è principalmente dovuto al contesto macroeconomico del Paese, in particolare ad alcuni temi come la sostenibilità del debito, il rischio di cambio e la sovraccapacità produttiva. Il governo cinese ha fissato al 6,5% il target di crescita economica del Paese per il 2017, in calo rispetto alla forchetta del 6,5-7% inizialmente prevista. Il rallentamento dell’economia cinese rappresenta un fattore di rischio per l’economia globale, considerando che nel 2016 la Cina ha contribuito per il 30% alla crescita della stessa.
Zhou Xiaochuan, governatore della Banca centrale cinese (PBoC), ha recentemente ribadito che con la stabilizzazione dell’economia del Paese, lo yuan dovrebbe restare relativamente stabile nel corso del 2017. L’elevata volatilità della valuta cinese nel 2016 è stata determinata principalmente dalle incertezze legate alle elezioni americane e dalla fuga di capitali che hanno colpito il Paese. Lo yuan nel 2016 si è deprezzato del 7% nei confronti del dollaro, mentre nei primi mesi del 2017 sta mostrando un andamento meno volatile. Il rapporto tra Cina e Stati Uniti sarà uno dei temi chiave del 2017. Le idee protezionistiche di Donald Trump sono in netta contrapposizione con le politiche cinesi rivolte a promuovere la cooperazione economica globale. Quest'ultimo aveva anche accusato la Cina di essere un Paese manipolatore di valuta, ossia di mantenere lo yuan debole in modo artificiale al fine di stimolare le esportazioni ed ottenere un vantaggio commerciale nei confronti degli Stati Uniti.
Diamo uno sguardo all'andamento dell'indice CSI 300, costituito dalle 300 azioni di tipo A a maggior capitalizzazione, quotate sia sulla Borsa di Shanghai che su quella di Shenzhen. L'indice azionario cinese, dopo aver perso l’11,3% nel 2016, nei primi mesi del 2017 sembra aver iniziato un trend rialzista, guadagnando il 3,7% (fino al 21 marzo). Il trend rialzista dell'equity cinese è principalmente dovuto al miglioramento dei dati economici che favoriscono la crescita degli utili societari e ad una politica monetaria più appropriata a sostegno dello yuan. Inoltre, l'elevata dispersione di rendimento azionario indica che ci sono ottime opportunità in termini di alpha, in quanto c'è molta differenza in termini di rendimento tra le società che performano bene e le altre. Investire in un indice ampio è un modo ottimale per investire in Cina ma la capacità di selezionare titoli azionari sul mercato domestico è fondamentale. Confrontando la performance dell’indice MSCI China rispetto all’indice MSCI Emerging Markets degli ultimi 15 anni, è interessante osservare che l’MSCI China ha sovraperformato l’MSCI Emerging Markets di circa il 3% annuo.
Attraverso i dati di Morningstar Direct, abbiamo stilato la classifica dei 10 fondi azionari Cina, distribuiti in Italia, che hanno performato meglio nel mese di febbraio.
Al primo posto troviamo il fondo Julius Baer Multistock - China Evolution, con un rendimento pari a +6,58%. L'obiettivo del comparto consiste nel conseguire un incremento del capitale a lungo termine, investendo almeno 2/3 del patrimonio in azioni di società con sede o che svolgono una parte preponderante della loro attività economica in Cina. La selezione delle azioni viene effettuata mediante un approccio di tipo top-down, che si fonda sulla valutazione dei singoli settori, e con un approccio bottom-up, basato sull'analisi fondamentale delle azioni e delle società.
Al secondo posto troviamo il comparto AB FCP I China Opportunity Portfolio, con un rendimento pari a +6,42%. Il prodotto mira ad aumentare il valore dell’investimento nel lungo termine, investendo principalmente in azioni di società che hanno la propria sede o svolgono la maggior parte della propria attività economica in Cina o la cui attività risente in maniera significativa degli sviluppi economici nella regione cinese.
A chiudere il podio troviamo il Baring Hong Kong China e il Robeco Chinese Equities, con un rendimento pari a +6,28%. L’obiettivo del primo comparto è quello di conseguire una crescita del capitale investito nel lungo termine, investendo principalmente in azioni di società con sede a Hong Kong o in Cina o che generano una parte preponderante del loro reddito a Hong Kong o in Cina. Il gestore può utilizzare strumenti derivati come futures, swaps e opzioni al fine di generare reddito o come forma di copertura contro i rischi valutari. Il Robeco Chinese Equities investe nelle maggiori società cinesi quotate in borsa. Il gestore seleziona le società che presentano fondamentali solidi e sceglie tra quelle offshore quotate su Hong Kong e negli USA e, in misura limitata, quelle quotate sul mercato interno cinese.
Fondo | Società di gestione |
Rendimento % (in Euro) |
JB EF China Evolution | GAM | 6,58 |
AB FCP I China Opportunity | AllianceBernstein | 6,42 |
Baring Hong Kong China | Baring International Fund Mgrs | 6,28 |
Robeco Chinese Equities | Robeco | 6,28 |
Fidelity China Focus | Fidelity International | 6,00 |
Vontobel mtx China Leaders | Vontobel Asset Management S.A. | 5,89 |
Wellington China Growth | Wellington Management | 5,83 |
Eurizon Equity China Smart Vol | Eurizon Capital S.A. | 5,57 |
Pioneer Fds China Equity | Pioneer Asset Management SA | 5,56 |
ChinaAMC China Opportunities | China Asset Management | 5,46 |
Fonte: Morningstar Direct