Il mese di giugno si è concluso con il 91% dei fondi multiasset distribuiti in Italia che ha registrato performance positive, tuttavia i gestori rimangono cauti.
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Se nel 2018 la diversificazione tra asset class non è riuscita a garantire i risultati sperati, nel primo semestre del 2019 la flessibilità è stata una carta vincente, ha permesso infatti ai gestori di mantenere un certo livello di cautela senza dover rinunciare alle performance. Il mese di giugno si è concluso con il 91% dei fondi multiasset distribuiti in Italia che ha registrato performance positive, ciò significa che i gestori hanno saputo allocare le diverse asset class in modo da riuscire a sfruttare il rally dei primi mesi dell’anno. Quali sono i fondi che hanno spiccato per rendimenti YTD?
Abbiamo riportato i primi 15 fondi multiasset distribuiti in Italia che hanno ottenuto le migliori performance in valuta base al 30 giugno 2019. Dieci fondi dell’elenco sono caratterizzati da un approccio flessibile.
Fondi | Valuta base | Categoria Morningstar | Società | Performance YTD |
AQA Selective Opportunities Fund | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation - Global | AQA UC1TS Funds SICAV | 32,06 |
R-co Valor | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation - Global | Rothschild & Co AM | 20,71 |
Man AHL TargetRisk | US Dollar | EAA Fund USD Moderate Allocation | Man Group | 20,04 |
UBS (Lux) Key Selection SICAV - China Allocation Opportunity | US Dollar | EAA Fund Greater China Allocation | UBS AM | 19,04 |
Pharus SICAV Next Revolution | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation - Global | Pharus Management | 18,39 |
SUMUS HPS Basic All Cap | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation | Sumus Capital | 18,21 |
ISE Equity Index Strategy | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation | Eurizon Capital | 17,48 |
BANOR SICAV Rosemary | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation - Global | Casa4Funds | 17,16 |
Brookfield Real Assets Securities UCITS Fund | US Dollar | EAA Fund USD Aggressive Allocation | Brookfield Public Securities | 17,13 |
Kairos Intl SICAV Europa | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation | Kairos Partners SGR | 17,01 |
Planetarium Alpha Flex | Euro | EAA Fund EUR Aggressive Allocation | Lemanik AM | 17,00 |
THEAM Quant - Equity Euro Covered | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation | BNP Paribas AM | 16,97 |
Vontobel Fund Vscr Atfcl Intlg | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation - Global | Vontobel AM | 16,33 |
ODDO BHF Polaris Dynamic | Euro | EAA Fund EUR Aggressive Allocation | ODDO BHF AM | 16,07 |
BlackRock ISF Market Advantage Strat | Euro | EAA Fund EUR Flexible Allocation | BlackRock AM | 15,79 |
Fonte: Elaborazione propria dati Morningstar Direct al 30 giugno 2019.
Su cosa si stanno orientando i gestori? Secondo Vincent Mortier, deputy group CIO, Didier Borowsky, head of Macroeconomic Research, e Monica Defend, head of Strategy, deputy head of Research di Amundi “Come previsto, c'è stato qualche sollievo del mercato dopo il summit del G20 piuttosto che un forte rally, poiché alcuni progressi nelle dispute commerciali erano già in qualche modo scontati e le aspettative per un accordo completo sono ancora molto basse, specialmente riguardo al tema della supremazia tecnologica che è al centro della scena. L'attenzione tornerà sui dati economici, che continuano a mostrare debolezza, e sulle Banche Centrali, dove le aspettative per misure accomodanti sono alte, forse troppo alte con qualche rischio di delusione”. Mercati emergenti e titoli azionari europei sono i vincitori della tregua commerciale, “Sebbene uno scenario di ripresa dei negoziati non modifichi sostanzialmente la nostra valutazione cauta del rischio, riteniamo che gli attivi dei mercati emergenti e le azioni europee potrebbero beneficiare in termini relativi del sollievo post G20”, aggiungono.
Anche Christian Hille, head of Multi Asset di DWS, consiglia agli investitori di tornare a una maggiore cautela. “Dopo che quasi tutte le asset class hanno registrato guadagni da record nei primi quattro mesi dell’anno, il facile gioco del periodo aprile-giugno è finito e la diversificazione è stata essenziale per i risultati”, ha affermato Hille. In questo scenario, gli investitori dovrebbero assumere un posizionamento al tempo stesso offensivo e difensivo. Come strumento di diversificazione sul fronte difensivo, Hille ha raccomandato l’oro, strettamente correlato con i tassi di interesse reali USA, suggerendo inoltre agli investitori di considerare l’uso dello yen, che spesso coincide con una volatilità in aumento sul mercato azionario.
Sul fronte offensivo, sono interessanti le azioni dei mercati emergenti. “Se si rapporta il P/E ratio alla crescita degli utili, i mercati emergenti sono circa il 40% più convenienti rispetto all’Indice MSCI World”, ha aggiunto Hille. Anche nello spazio obbligazionario i mercati emergenti rappresentano l’opzione più interessante per gli investitori multi-asset. “Un confronto tra i premi di rischio offerti dai titoli di stato dei mercati emergenti in valuta forte e dalle obbligazioni high yield USA evidenzia che mentre lo spread su questi ultimi titoli è leggermente più elevato, la valutazione del debito dei mercati emergenti è inferiore e gli emittenti investment grade rappresentano oltre il 50 percento dell’universo dell’indice”, ha concluso l’esperto.
In un contesto di forte incertezza l’offerta di rendimenti superiori a quelli della liquidità con una volatilità contenuta continua ad essere enormemente appetibile. “Sono questi i risultati cui ambiscono i fondi absolute return, che infatti sono ancora molto richiesti, ma resta da vedere se gli investitori useranno gli stessi fondi in futuro o cercheranno approcci alternativi. Le strategie private o illiquide possono beneficiare degli afflussi dovuti alla bassa correlazione percepita, ma gli investitori dovrebbero sempre considerare i rischi sottostanti che stanno assumendo e diffidare dalle mode negli investimenti”, commenta il team multi-asset di M&G Investments. “Un fattore che risulterà incoraggiante per alcuni investitori lungimiranti è la dispersione delle valutazioni attualmente evidente fra le asset class e al loro interno, una situazione che presenta opportunità ma non garanzie, come hanno sperimentato gli investitori value negli ultimi anni. In ogni modo, la sfida fondamentale resta la stessa: generare guadagni con una bassa volatilità e una bassa correlazione continuerà ad essere molto difficile e solo pochi ci riusciranno, purché assumano davvero rischi limitati”, concludono.