I principali fattori soggettivi nella selezione di fondi

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L'analisi quantitativa e dei fondamentali sono i pilastri della selezione dei fondi. Ma spesso le scelte dei funds selectors sono segnate da fattori soggettivi che non sono necessariamente vincolati alla performance o profilo di rischio del fondo. 

Alcuni professionisti italiani svelano a Funds People come nel processo di selezione molto spesso entrano in gioco fattori soggetivi ad influenzare la scelta finale dei fondi.

Filippo Valvona, fund selector di Pioneer Investments

Per la scelta di un fondo da inserire nei portafogli, il nostro processo di fund research prevede inizialmente una fase quantitativa, durante la quale l'universo dei fondi presenti sul mercato viene riclassificato in gruppi omogenei, per essere poi esaminato tramite diversi indicatori di performance e rischio su più orizzonti temporali.

La fase successiva a cui accedono solo i fondi che superano la prima analisi rappresenta il vero cuore del processo ed entrano in gioco fattori qualitativi e soggettivi. Iniziano infatti gli incontri diretti con i gestori per esaminare alcune caratteristiche che determineranno le nostre decisioni come, ad esempio, la filosofia di gestione adottata, la robustezza del processo di investimento, il numero e le competenze delle persone della struttura coinvolte nella gestione, il turnover dei gestori, ecc.  Al termine di questo rigoroso processo di analisi, ad ogni fondo analizzato viene assegnato un rating e solo i migliori potranno essere inseriti nei portafogli. 

Le strategie utilizzate vengono selezionate in modo da costruire dei portafogli molto diversificati in termini di stile e di posizionamento, in grado di performare in diverse fasi di mercato. Ogni fund selector è specializzato in specifiche asset class e ogni fondo selezionato viene rivisto almeno una volta all'anno.

 

Mario Unali - senior analyst di Kairos Partners SGR

Tra gli aspetti da tenere in considerazione nella selezione di un fondo di investimento rientra il coinvolgimento del portfolio manager nello sviluppo del business e nelle attivitá collaterali alla gestione del fondo. Tanto piú esclusivo sará il focus sul trading delle posizioni in portafoglio, tanto maggiori le probabilitá di pervenire ad una generazione di extra-rendimenti duratura nel tempo.

Per separare gestione e funzioni di business, la tentazione é spesso quella di costruire una struttura dalle dimensioni eccessive, un errore frequente che puó condurre a rischi indesiderati quali una minore sostenibilitá del business e una eccessiva attenzione alla raccolta a discapito della performance. Il quadro ideale é dunque nella maggioranza dei casi quello di strutture di medie dimensioni, in cui la presenza di figure dedicate alle diverse funzioni non pregiudichi la flessibilitá della struttura nel suo complesso.

 

Amparo Sampedro, head of Funds of Funds di Generali Investmet Europe

I fattori soggettivi sono parte dell'analisi qualitativa, che oggi è per noi importante almeno quanto quello quantitativo. Uno dei più rilevanti è la fiducia che possiamo avere in un gestore di portafoglio. Tale fiducia può avvenire solo dopo incontri faccia a faccia, conference call, incontri in situ, per essere sicuri che il gestore svolga il suo lavoro in un ambiente stabile e motivante.

Ecco perché la trasparenza e l'accessibilità del gestore patrimoniale sono così importanti. Quello che stiamo cercando è stabilire una relazione di lungo termine con scambi regolari. Solo con questa disponibilità saremo in grado di garantire una analisi qualitativa dettagliata e penetranti che confermi e rafforzi la nostra selezione di fondi.

 

Cristian Grigatti, funds manager - Gestioni Multimanager di Fideuram Investimenti

Il processo che porta alla decisione di investimento in un fondo si basa sia su analisi di tipo qualitativo sia su analisi di tipo quantitativo. L'obiettivo è quello di individuare una storia di investimento di successo che presenti un'elevata probabilità di venire replicata nel futuro; non si tratta quindi di un processo deterministico.

In sintesi si tratta di capire, da una parte, quali siano i fattori di rischio da cui dipende l'andamento del fondo e, dall'altra, la capacità del team di gestione di lavorare su questi stessi fattori creando valore aggiunto. La selezione di un fondo è una vera scelta di investimento e, come tale, sottoposta ai rischi del giudizio professionale di chi la effettua. Dovendo indicare il fattore soggettivo che può avere maggiore rilevanza è quello relativamente a dove il gestore del fondo si collochi nel ciclo di generazione dell'alpha. Il rischio, come sempre, è quello di “subire il fascino” del track record realizzato.

 

Matteo Serio, direttore commerciale di AcomeA SGR

Per un Fund Selector Professionale, i parametri di scelta di un fondo possono essere molto eterogenei. Tendenzialmente molto dipende dagli obiettivi preposti. A prescindere da quello che può essere il mandato specifico, solitamente il focus è sul track record del gestore e le caratteristiche dello stile di gestione. Scendendo più nello specifico, è premiata senz'altro la capacità di produrre over performance in modo consistete e con l'impiego del rischio nel modo più efficiente possibile.

Negli ultimi anni poi, una caratteristica sempre più ricercata è la trasparenza e tempestività degli aggiornamenti sulle scelte tattiche di portafoglio. A tale proposito, AcomeA l'unica realtà che mette a disposizione tutti i giorni e in tempo reale l'intero portafoglio, accompagnato da periodici update a cura dei gestori su valutazioni di mercato, scelte di picking e di asset allocation consultabili liberamente. Questo consente a chi seleziona il fondo, di risalire in modo semplice e immediato sui motivi di una sovra o sottoperformance. Insomma, è come avere il gestore del fondo selezionato a fianco sul proprio desk operativo.