I segnali di risveglio del Dragone asiatico

Dragone
Declan Sun, Unsplash

Da diversi anni, la Cina attraversa una crisi senza precedenti derivante da una combinazione di fattori economici, sociali e geopolitici. Uno dei problemi principali è il rallentamento della crescita economica, passata da tassi a doppia cifra ai livelli più modesti degli ultimi anni. Sul piano geopolitico, inoltre, il Paese si trova a dover affrontare tensioni crescenti con gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali. La guerra commerciale, le restrizioni tecnologiche e le sanzioni hanno limitato le esportazioni cinesi e l'accesso a tecnologie avanzate.

Tuttavia, nei giorni scorsi qualcosa è cambiato con l’annuncio da parte della Banca centrale di una serie di misure per sostenere l'economia in crisi. La PBOC ha tagliato i tassi di interesse a breve termine a sette giorni di 20 bps dall’1,70 all’1,50%, e quelli a 14 giorni di 10 bps dall’1,95 all’1,85%; inoltre ha ridotto dello 0,5% il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche. Il governatore ha poi dichiarato un’altra riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche prima della fine dell'anno (compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%).

I mercati hanno reagito positivamente non solo in Cina ma anche in Europa. La reazione più importante è stata nel comparto del lusso, molto legato all'andamento dell’economia cinese.

Hang Seng a un mese

Fonte: Google Finance al 26 settembre 2024.

Secondo Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS, l'entità del pacchetto annunciato è significativa e può consentire alla Cina di raggiungere il suo obiettivo di crescita per il 2024. “Tutto questo è un altro elemento che può aiutare il sentiment generale nei confronti degli asset rischiosi, in questo caso soprattutto quelli emergenti e forse anche l'Europa, dato che il nostro continente è più esposto alla Cina rispetto agli Stati Uniti”, afferma l’esperto.

Elezioni americane e Cina

Come riporta Gil Fortgang, Washington Associate Analyst, U.S. Equity Division, T. Rowe Price, l'ex presidente Trump e alcuni dei suoi principali consiglieri hanno manifestato la propensione a considerare deficit commerciali significativi con l’estero come potenziali segnali di concorrenza sleale, oltre che un danno per l'economia statunitense. Durante i quattro anni alla Casa Bianca, Trump ha imposto dazi commerciali su circa 380 miliardi di dollari di importazioni, la maggior parte delle quali provenienti dalla Cina. In vista delle elezioni del 2024, Trump ha più volte ventilato l'ipotesi di un dazio doganale del 10% su tutti i beni che giungono negli USA dall'estero e di un dazio fino al 60% sulle importazioni dalla Cina. “A prescindere dalla fattibilità e dalle cifre specifiche, queste dichiarazioni segnalano che una seconda amministrazione Trump adotterebbe probabilmente una posizione aggressiva in tema di politica commerciale che andrebbe oltre la Cina”, spiega l’esperto.

Fondi con rating FSP che investono in Cina

ISINFondoSocietàPatrimonioRendimenti YTDRendimenti a 3YRendimenti a 5Y
LU0348804922Allianz Enhanced All ChinaAllianz Global Investors517,94-12,590,55
LU0594300096Fidelity China ConsumerFidelity International2.523-4,34-14,17-6,99
IE00019VAKG2FSSA China GrowthFirst Sentier Investors2.018-2,64-11,08-N/A
LU0051755006JPM ChinaJPMorgan AM2.9241,33-16,33-2,64
LU1108858140Ninety One GSF All China EquityNinety One42213,01-7,1-0,82
LU1868742856RBC Funds (Lux) China Equity ARBC532,27-12,15-1,4
IE00BF5LKK26Russell Investments China EquityRussell Investments431,38-13,94-2,08
LU1831875114Schroder ISF All China EquitySchroders314-2,07-12,660,25
LU2187417386T. Rowe Price China Evolution EquityT. Rowe Price1874,76-11,08-N/A
Fonte: Morningstar Direct al 26 settembre 2024. Dati in milioni di euro.