I tre fattori chiave secondo AcomeA per ottenere il miglior rapporto rischio/performance

Giacomo_Tilotta
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 “Tra i fattori che hanno impattato positivamente sul risultato del fondo, si può sottolineare, innanzitutto, il recupero dei prezzi del settore finanziario italiano, che ha beneficiato del graduale calo degli spread dei titoli governativi italiani, nonché di una stabilizzazione della congiuntura economica. In secondo luogo, il rinnovato interesse da parte degli investitori per il settore delle telecomunicazioni, che presenta valutazioni non aderenti alle reali potenzialità di un business con forte rilevanza strategica, ha anch’esso fornito un contributo positivo così come l’assenza del comparto petrolifero e delle materie prime, quest’ultimo penalizzato dai timori circa la sostenibilità degli utili in un contesto di possibile rallentamento delle economie emergenti e perciò di sovracapacità produttiva”.

Sono questi i punti chiave della strategia di gestione del fondo AcomeA Italia A1 gestito da Roberto Brasca, responsabile investimenti Europa e Italia, e dal co-gestore Giacomo Tilotta, che nel 2013 ha ottenuto un rendimento del 30,24%. Il fondo, di tipo azionario, con un patrimonio di oltre 43,6 milioni di euro, ha come obiettivo la crescita significativa del capitale investito nel lungo periodo e con un livello di rischio alto. 

“La selezione dei titoli, in accordo con la politica di investimento dei fondi AcomeA, è essenzialmente basata sui fondamentali economici delle imprese sottostanti. L’approccio di analisi è generalmente orientato al valore (value investing) e privilegia quindi imprese o settori sottovalutati sotto il profilo degli attivi o trascurati in relazione alle potenzialità reddituali future”, sottolinea Brasca. I titoli vengono inseriti in portafoglio con gradualità e con un orizzonte temporale di medio-lungo termine, consistente con un cambio di ciclo settoriale o con processi di ristrutturazione aziendale. Il rischio è gestito attraverso un elevato grado di diversificazione.
 
In termini settoriali, “i maggiori sovrappesi riguardano il settore telecom alla luce di un profilo rischio / rendimento potenziale particolarmente attraente ed il settore farmaceutico le cui valutazioni non riflettono appieno la solidità e le potenzialità di un business fortemente legato alla innovazione di prodotto”, spiega Tilotta. A livello geografico, il fondo si caratterizza per l’elevata esposizione sul mercato italiano, in ragione di valutazioni ancora sottovalutate, con un particolare focus sul settore finanziario, mentre il mercato tedesco e quello inglese, le cui valutazioni già scontano migliori prospettive di crescita, rimangono i mercati rappresentati in misura minore.