Lo stock di quote di fondi esteri detenuti da investitori italiani è più che raddoppiato dalla fine del 2012, raggiungendo il valore di 754 miliardi di euro alla fine di settembre 2017.
Il peso dei fondi comuni esteri sul portafoglio degli investitori italiani è sempre maggiore. Ma se si guarda alla composizione del portafoglio, per strumento e per Paese emittente, dopo aver analizzato le posizioni cross-border nei fondi di investimento, possiamo trovarci difronte a delle sorprese. Ed è quello che hanno fatto Valerio Della Corte, Stefano Federico and Alberto Felettigh nel recente studio di Banca d'Italia dal titolo 'Looking through cross-border positions in investment funds: evidence from Italy'.
Il primo risultato che viene fuori è che la rimozione dell'opacità statistica derivante dalle posizioni transfrontaliere nei fondi di investimento ha un impatto significativo sulla composizione dei portafogli degli italiani. Ad esempio, dopo aver 'guardato attraverso' le partecipazioni di fondi esteri, la quota di titoli di debito sul patrimonio del portafoglio, che è pari al 40% nei dati non rettificati, sale al 75%. Anche la composizione per Paese degli asset esteri del portafoglio cambia radicalmente nella direzione di aumentare la sua diversificazione geografica. Gli Stati Uniti diventano il principale Paese di destinazione dell'Italia; anche le quote di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna aumentano, mentre quella del Lussemburgo, dove la maggior parte dei fondi esteri sono domiciliati, diminuisce drasticamente (dal 40% a meno del 4%).
Gli investimenti italiani in fondi esteri
Negli ultimi cinque anni lo stock di quote di fondi esteri detenuti da investitori italiani è più che raddoppiato dalla fine del 2012, raggiungendo il valore di 754 miliardi di euro alla fine di settembre 2017, il valore più alto tra tutti i Paesi dell'Unione europea sia come percentuale di asset di portafoglio(54%; figura 3) e in percentuale di asset esterni (28%; figura 4). Quasi Il 30% degli asset esteri in Italia è detenuto sotto forma di quote di fondi di investimento mentre in tutti gli altri Paesi dell'Unione europea, i fondi non rappresentano più del 5-10% . Questo riflette, tra gli altri fattori, la penetrazione molto più elevata degli intermediari esteri nel settore dell'asset management in Italia. Infatti, secondo i dati disponibili, il peso dei fondi esteri sul totale dei fondi detenuti dai residenti era pari a 70% in Italia, contro il 16% in Francia, il 24% in Germania e il 41% in Spagna. In Italia, Il settore istituzionale con le maggiori disponibilità di fondi esteri sono le famiglie (35% del totale), le assicurazioni e fondi pensione (33%) e altri intermediari finanziari (28%).