Il contesto negativo di mercato porta in rosso storici fondi di Anima

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Funds People

Il contesto negativo di mercato sta mettendo a dura prova l’andamento di parecchi fondi che, abituati a fare performance addirittura a doppia cifra, si trovano con un segno meno davanti. Del resto, il mese di gennaio 2016 è stato il peggiore di sempre, complici i dati macro, la politica monetaria incerta della Yellen, la Cina e il petrolio. È il caso di alcuni fondi di Anima SGR. Come per esempio l’Anima Geo Italia A che, da inizio anno a oggi 14 febbraio, è in rosso del 23,22% e a un anno è a -17,53%. Il comparto, che investe quasi per la sua totalità sulle aziende italiane, è gestito da Luigi Dompè e Samuele Chiodetto. A pesare sul cattivo risultato sono certamente i titoli finanziari dato che il comparto è esposto sul settore per circa il 43%. Anche per Anima Geo Europa A, gestito da Mathias Domini e Lars Schickentanz, il momento non è dei migliori. Da inizio anno la perdita è del 15,61% mentre a un anno il dato è pari a -16,23%. In entrambi i casi si tratta di fondi che, quattro stelle Morningstar, hanno registrato performance positive a tre e cinque anni ma, anche queste, stanno registrato un calo. Per l’Anima Geo Italia A a tre anni i dati sono di 4,25% e a cinque di -1,21% mentre per l’Anima Geo Europa A il dato è, rispettivamente, di 4,09% e 3,39%.

La raccolta netta del gruppo Anima nel mese di gennaio, comunque, è stata più che positiva, la migliore dalla quotazione. Si parla, infatti, di circa 3,7 miliardi di euro e il dato comprende circa 3,4 miliardi di euro di mandati istituzionali. Il totale delle masse gestite a fine gennaio si è attestato a circa 69,5 miliardi, con un aumento di circa il 18% sul dato di fine gennaio 2015. “Il mese di gennaio 2016 rappresenta il miglior dato di raccolta mensile di Anima dalla sua quotazione, grazie all’avvio di mandati istituzionali”, commenta l’amministratore delegato Marco Carreri. A questo dato va aggiunto quello portato da Bancoposta Fondi SGR (si parla di circa 1,8 miliardi) che dal 1°  gennaio 2016 ha delegato alla società la gestione di tre fondi aperti. Conclude Carreri: “il dato del retail risente chiaramente di un rallentamento rispetto alle normali dinamiche dovuto al contesto negativo di mercato”.